Giro di auto rubate e riciclate, l’inchiesta parte da una macchina sparita in Abruzzo

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Risalgono a qualche giorno fa gli ultimi due furti di automobili a San Benedetto. Come mai le auto rubate non si trovano più? La risposta potrebbe arrivare dall’indagine avviata dalla Polizia giudiziaria di Campobasso, a seguito del fermo da parte della Polizia stradale del capoluogo molisano di un’autovettura riciclata. Spieghiamo: il proprietario l’aveva acquistata regolarmente, a suo dire, sul mercato ufficiale. Ma ad un attento controllo della stradale è emerso che era stata rubata in Abruzzo e poi riciclata con i pezzi di una Renault Clio incidentata. In pratica è stato smontato il telaio della macchia sinistrata e montato sull’auto rubata: dunque un’operazione illecita per creare una vettura “vergine”, in quanto il numero di telaio era “pulito”. Da qui è partita un’indagine che sta coinvolgendo il Molise, la Puglia e la Campania, in cui pare si sarebbe sviluppato un traffico di automezzi rubati e contraffatti con la complicità di autodemolitori e meccanici compiacenti.
L’autodemolitore Sambenedettese della Recfer, Roberto Capocasa, ha appreso la notizia da Primonumero. “Qui gli autodemolitori seri non c’entrano. L’indagine avviata in Molise – tuona l’imprenditore – fa pensare che di auto che girano taroccate ve ne siano tante. Ci sono macchine sinistrate, a volte distrutte, che vengono gestite in totale autonomia dai proprietari una volta svincolate dalle assicurazioni. Ci sono automezzi che finiscono all’estero come se nei Paesi stranieri ci fossero i “maghi”. Sembra di capire che quando c’è un telaio “pulito” di una macchina sinistrata, i ladri vanno alla ricerca di un’automobile dello stesso modello e una volta rubata la portano da carrozzieri compiacenti che fanno il lavoro al telaio. A quanto pare le parti incidentate vengono rivendute a demolitori o rottamatori disonesti che poi pressano il tutto. Se gli organi di controllo avessero l’opportunità di esaminare tutti i numeri di telaio ne scoprirebbero delle belle. Tanto per puntualizzare: gli autodemolitori seri svolgono il loro lavoro con onestà e alla luce del sole”.

 

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