I commercialisti preoccupati: “La chiusura della sezione fallimentare del Tribunale fatto grave”

Ordine commercialisti ap

ASCOLI PICENO – L’Ordine dei Commercialisti di Ascoli esprime la propria preoccupazione per la chiusura della sezione Fallimentare del Tribunale di Ascoli. Il provvedimento è già in votazione al Senato e dovrebbe vedere la luce a breve.

“E’ un fatto pesante per il territorio. Cercheremo di fare rete insieme agli altri ordini di Ascoli e contatteremo anche i parlamentari e tutti quelli che possono fare qualcosa” dice il presidente dell’Ordine di Ascoli Carlo Cantalamessa “E’ un totale svilimento di una branca del tribunale di Ascoli e da ciò ne deriva un impoverimento della comunità senza più specialisti che si occupano della crisi. Non vogliamo che tutto venga spostato ad Ancona, un tribunale già oberato di tante cause”.

Ma Cantalamessa ribadisce nettamente che “Noi non siamo gli uomini delle tasse ma quelli che assistono gli imprenditori, dalla nascita alla morte spendendoci sul territorio occupandoci dell’economia delle aziende. Di fronte ad una tragedia come il terremoto cerchiamo di scongiurare chi vorrebbe approfittarsi delle agevolazioni pur non avendone i diritti”.

Sulla legge del sovraindebitamento, Cantalamessa aggiunge che “Non si possono espellere persone che possono dare tanto e bisogna restituire dignità all’imprenditore. In provincia il fenomeno dell’indebitamento è molto presente ma spesso alcuni speculatori se ne approfittano. Vogliamo creare un centro rivolto a chi ha subito questi problemi”

La vicepresidente dell’Ordine Giulia Liboni spiega che  “La legge del 2012 sul sovraindebitamento da una chance in più all’imprenditore ma che ha avuto un iter travagliato rispetto ai paesi anglosassoni. E’ uno strumento poco diffuso e poco applicato e per questo cerchiamo di dare ampia diffusione e di conoscenza. Stiamo predisponendo un piano coinvolgendo tanti attori per far conoscere questo strumento a più soggetti possibili”.

Altro tema sul quale l’Ordine dei Commercialisti vuole puntare l’attenzione è l’abusivismo della professione, considerato che anche in zona ci sono stati casi di consulenti o sedicenti tali non sono iscritti all’Albo e che non hanno superato un apposito esame. In vista anche una convenzione con la Bottega del Terzo Settore.

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