Il 2018 è giunto ad accoglierci da qualche giorno, e con esso un’intera stagione cinematografica da inaugurare e svelare. Prima di proiettarci in avanti però, è buona norma per ogni cinefilo che si rispetti, esplorare e ripercorrere i passi cinematografici del 2017. In modo particolare i più compiuti, quelli mossi e originati dall’universo peculiare della letteratura, sempre foriera di meraviglia.

 Molti sono i film che nel 2017 hanno trovato ispirazione dai libri – best-seller o classici che siano – ma solo alcuni sono quelli che scegliamo di tracciare e riportare, riscoprendone il gusto. Quelli che, manifesti di ogni genere letterario, hanno saputo guidarci tra le pagine animate del mondo, esteriore e non, fino ai condotti del nostro cuore.

Cominciamo andando all’arrembaggio sui vagoni dell’Orient express, un treno investito dal mistero, in cui da Istanbul a Venezia si consuma un delitto. Film diretto da Kenneth Branagh, regista e interprete del commissario Poirot, Assassinio sull’Orient Express, è il secondo adattamento cinematografico – il primo è quello risalente al 1974 del regista Sidney Lumet – dell’omonimo cult giallo di Agatha Christie.

Arricchito da un cast stellare che porta i nomi di Johnny Depp, Penélope Cruz, Michelle Pfeiffer, Judi Dench e Willem Dafoe, la pellicola diretta da Branagh colora le atmosfere ben rinomate del libro di tutt’altri toni, fondendole in un incontro tra squilibrio e simmetria.

 Dalla ricerca esasperata delle proporzioni al dilagante movimento delle emozioni, quello che Poirot si sforzerà di risolvere è il caso più complesso che gli sia mai capitato tra le mani. Caso in cui l’applicazione della lucida ragione non sarà sufficiente a spiegare le crepe da cui l’essere umano sembra essere talvolta attraversato.

Ma parlando di luci ed ombre, è il caso di rievocare le atmosfere scure e sinistre di un altro film protagonista del 2017. La Torre Nera diretto da Nikolaj Arcel e ispirato all’omonima serie di romanzi di Stephen King – otto per la precisione – è un film incentrato sulla lotta tra il bene e il male. E sull’ingombrante potere toccato in sorte a tre uomini che detengono la possibilità di distruggere o salvare il mondo.

 Prodotto ibrido, tra il fantasy e il fantascientifico, La Torre Nera sembra tuttavia trascurare un importante personaggio del libro: Eddie. Ritroviamo quest’ultimo tra le pagine di King sfidarsi con Blaine alle prese con un indovinello. E nello stesso modo in cui batte Blaine sull’indovinello, riesce a vincere a dadi in qualche bottega, o a blackjack con un diciassette. Un numero, il diciassette, di cui secondo la strategia standard del blackjack nella versione classica sarebbe meglio non accontentarsi, anche se per Eddie è spesso sufficiente.

Un film insomma, che anche se non si è rivelato capace di attendere le affollate aspettative dei lettori di King, mette in luce un magistrale Matthew McConaughey e un Idris Elba in versione apocalittica.

Si tratta di certo della storia più antica di tutte – quella manichea del bene e del male – ma non per questo se ben ripensata comincerà oggi ad annoiarci.

 Dulcis in fundo per tutti gli amanti delle letture tenere e toccanti dell’autore della Trilogia della Pianura, Kent Haruf, non ci è dato di omettere Le nostre anime di notte, pellicola ispirata all’ultimo romanzo completato dall’autore prima di spegnersi.

Diretto da Ritesh Batra col tocco delicato di chi sa penetrare in profondità le pagine di Haruf e interpretato con la grazia propria di due icone del cinema d’altri tempi – Robert Redford e Jane Fonda – ormai intimi alla terza età, Le nostre anime di notte è un film per tutti.

Un film disarmante che sa parlare alle nostre solitudini e alle nostre paure.

Un film che nel tessere l’intreccio di due anime fragili e spaventate sa guidarci, nel buio della notte, sulla strada di casa.Il 2018 saprà fare di meglio?