Il 2014 bianconero: dall’oscurità di un fallimento alla rinascita di un’intera popolazione

Si era aperto con una sconfitta nella giornata dell’orgoglio bianconero e si chiude con una sconfitta nel derby di Ancona il 2014 del Picchio.

Un’annata contraddistinta dalla rinascita del calcio nella città delle Cento Torri, dopo un amaro fallimento datato 17 dicembre 2013. Riviviamo quest’annata ripercorrendo le tappe principali.

COME SI ERA APERTO IL 2014- Il 5 gennaio 2014 ben 8000 persone invadono il “Del Duca” per dar segno che la storia e la passione ad Ascoli non sono morte, ma bensì sono pronte a ripartire dopo l’epilogo del fallimento. La Curva Sud si esibisce in una delle più meravigliose coreografie sin qui realizzate, e la partita passa in secondo piano. Intere famiglie con nonni e bambini tornano allo stadio mostrando segno di appartenenza ai colori bianconeri. Per la cronaca il Frosinone, poi promosso in Serie B, a fatica supera i bianconeri grazie alla rete di Curiale. Proprio in quella occasione Tripoli si fa neutralizzare da Zappino il rigore del possibile pari. La prima vittoria dell’anno arriva nella partita interna contro la Paganese (3-2, con doppietta di Tripoli). Il 26 gennaio, in occasione della trasferta di L’Aquila, oltre 700 tifosi bianconeri supportano la squadra nel capoluogo abruzzese. L’avvento del Cavalier Bellini è nell’aria, e già dallo stadio “Fattori” cominciano a sventolare le prime bandiere canadesi e i primi cori pro-Bellini.

LA RINASCITA- Il 6 febbraio la città si ferma per un giorno. Alle ore 12:00 in punto scade il termine ultimo per presentare l’offerta per assicurarsi la società Ascoli Calcio. L’unica busta pervenuta in tribunale, consegnata dalle mani della signora Marisa, è quella del presidente Francesco Bellini, imprenditore farmaceutico di fama mondiale ascolano d’origine. La sua società, di cui detiene il 70%, è composta anche dai soci Piero Palatroni (11%), Battista Faraotti (10%), Giuliano Tosti (7%) e Gianluca Ciccoianni (2%). Tutte le vie del centro sono colme di tifosi con sciarpe al collo e bandiere in mano. Nel momento in cui il tribunale decreta la società Ascoli Picchio F.C. 1898 aggiudicataria dell’asta, gli ascolani esplodono in pianti di gioia e la città va in tilt. Decisivo anche il sostegno di una persona come Gianni Luzi, capace di preservare e consegnare nelle giuste mani le sorti del calcio ascolano. Nell’esordio stagionale al “Del Duca” della nuova proprietà (9 febbraio), oltre 6000 persone danno  il benvenuto alla nuova cordata. Peccato che in campo la squadra viene sconfitta dal Grosseto per mano di un autentico gol in semirovesciata di Marotta.

GLI ADII- Una settimana più tardi la brutta sconfitta di Salerno costa la panchina a Giordano, sostituito da Destro. Il nuovo corso con l’ex calciatore inizia con due sconfitte. La vittoria però viene rimandata ed arriva nella gara interna con il Pisa, domato dalla doppietta del solito Tripoli. Dopo la gara contro il Viareggio (16 marzo) il socio Palatroni per motivi personali rassegna le proprie dimissioni abbandonando la società.

IL NUOVO CORSO- A fine stagione l’allenatore Destro si lascia in buoni rapporti con l’Ascoli e la società va alla ricerca del futuro trainer. Due le opzioni: Mario Petrone o l’amato Marco Giampaolo. Con quest’ultimo vi sono discordanze su ingaggio e durata del contratto, così da far virare la società sul tecnico napoletano. Petrone è un emergente che arriva dal successo in campionato con il Bassano ed ha voglia di mettersi in mostra: una scelta oculata e di prospettiva visto il progetto triennale per tornare in Serie B studiato dalla società.

NUOVA ROSA- Il mercato viene gestito dal tandem Lovato-Crovari e la rosa cambia volto quasi totalmente. Restano solo Carpani, Giovannini e Iotti. Arrivano giocatori di categoria e la piazza comincia a sognare in grande. Il primi colpo di mercato è lo svincolato Mengoni. Poi arrivano dal Bassano Pelagatti e Berrettoni e via via tutti gli altri, sino all’ultimo acquisto Altinier.

PRIME USCITE STAGIONALI- “Finalmente una squadra votata all’attacco”  i primi commenti dei tifosi bianconeri. Arrivano i successi in Coppa contro Gubbio ed Ancona e il meritato passaggio del turno. Alla goleada nel derby con i dorici ,che mancava da 4 anni, il giorno seguente tifosi e squadra danno vita alla 1°Festa del Picchio.

IL CAMPIONATO- La stagione parte con Ascoli e Pisa favorite per la promozione in Serie B. Nei primi tre confronti i bianconeri conquistano ben 7 punti. Al pari interno contro un modestissimo San Marino  fa seguito il primo k.o. stagionale a Ferrara contro la Spal. Cominciano i primi malumori trai tifosi più esigenti che però fanno un passo indietro quando la squadra comincia ad infilare prestazioni e successi. In 9 gare la squadra di Petrone incanala la bellezza di 21 punti e guarda tutti dall’alto al basso. Nel frattempo in Coppa l’Ascoli 2 supera in scioltezza il Teramo ma esce dalla competizione a testa bassa dopo la sconfitta di Caserta. Nel mese di dicembre i bianconeri fanno fatica a Carrara dove comunque racimolano un buon punto. Sono passati 20 anni dalla scomparsa dell’indimenticabile Presidentissimo Rozzi e la squadra, scesa in campo con i classici calzettoni rossi, batte il Santarcangelo. Prima di Natale c’è il derby di Ancona perso meschinamente. Sperando che questa sconfitta giovi alla squadra si chiude un 2014 ricco di fatti ed avventure che entreranno nell’ultracentenaria storia dell’Ascoli Calcio.

UN GRADITO RITORNO- Alla vigilia di Natale il Dg Lovato regala ai tifosi del Picchio un regalo tanto atteso: Pietro Tripoli torna a vestire la maglia dell’Ascoli. Un ritorno assai voluto dall’ala ormai ex Pistoiese che si è innamorato letteralmente della città, e al contempo ha fatto innamorare i tanti tifosi che lo hanno accolto con applausi e cori in occasione del primo allenamento dopo le festività di Natale.

Fabio Nazzari

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