Il ministro Bonetti visita l’ascolano: “Insegnare a vedere l’umanità ed entrarci in relazione”

ASCOLI PICENO – Ieri pomeriggio il territorio ascolano ha visto la visita del ministro delle Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. Un viaggio iniziato in mattinata da Mantova, città in cui risiede, e terminato a Monteprandone in serata. Il ministro ha visitato anche il fermano, prima di recarsi sotto le cento torri, visitando l’ “Officina dei Sensi” ed avendo un incontro con le associazioni operanti nel settore dei servizi alla persona.

“Non c’è nulla di invisibile, ci siamo noi che non vogliamo vedere. Io so quanto ciascuno di noi può vedere e quanto voi insegnate alle persone a vedere l’umanità e a entrarci in relazione. Penso che questo sia un compito che oggi, in modo ancora più significativo, lo Stato debba affrontare”. Con queste parole il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha aperto l’incontro presso il Centro “Officina dei Sensi”.

La visita del Ministro al nostro Centro e l’incontro che ne è seguito rappresentano la volontà di essere vicini al mondo della disabilità sensoriale sostenendo gli sforzi che ogni giorno si trovano ad affrontare le famiglie con bambini o adulti non autosufficienti – spiega Adoriano Corradetti, componente del direttivo nazionale Uici -. L’auspicio è che ci sarà modo, nel futuro prossimo, di intervenire sugli argomenti che abbiamo prospettato, affinché un numero altissimo di persone possa contare su un appoggio reale nella complessa gestione di una quotidianità resa ancora più faticosa dall’attuale emergenza sanitaria”.

“Sono circa 1.200 le persone con disabilità visiva sul territorio delle province di Ascoli e Fermo – sottolinea Mirco Fava, responsabile del Centro – e 440 i nostri soci: persone che ora più che in passato hanno bisogno della giusta attenzione per gestire al meglio la propria esistenza. L’adeguamento normativo che abbiamo posto in evidenza darebbe di sicuro nuovo slancio alle attività riabilitative, con grande vantaggio per tutti gli adulti e i bambini, il cui numero purtroppo è in continua crescita, a cui queste cure sono rivolte”.

L’incontro in Sala “Cola dell’Amatrice”

Dopo aver terminato la visita al centro che si occupa di ipovisione, la Bonetti si è recata persso il primo cittadino ascolano per un saluto istituzionale. Lasciato l’Arengo, accompagnata dal consigliere regionale, Fabio Urbinati e dalla coordinatrice provinciale di Italia Viva, Maria Stella Origlia, si è spostata presso la Sala “Cola dell’Amatrice” per l’incontro organizzato con le associazioni. Durante il tragitto è stata fermata da Roberto Zazzetti, punto di riferimento in Regione per quanto riguarda la disabilità.

Ad aprire e moderare l’incontro è stata la coordinatrice provinciale di Italia Viva, Maria Stella Origlia. Nel suo discorso si è avuto modo di sottolineare come occorra un modo nuovo di far politica, restando al passo con le nuove sfide attuali, toccando anche settori che spesso restano inascoltati. Tutti i provvedimenti, sempre secondo la coordinatrice, devono vedere nell’articolo n°3 della Costituzione il proprio fulcro, come è stato il “Family Act”. Una famiglia che non può più esser vista come scissa da tutti gli altri settori, come il lavoro o la scuola. Ormai i tempi moderni chiedono di agire sempre più in maniera integrata, stando alle parole della militante di Italia Viva.

Urbinati ha rimarcato il ruolo decisivo che stanno ricoprendo le associazioni di volontariato. Loro, infatti, sono state la fonte primaria nel far si che potessero emergere tutte le criticità legate all’assistenza alla persona. Il consigliere regionale ha anche evidenziato l’esistenza di un gap di ascolto tra le varie realtà diffuse e la politica.

Le associazioni

Terminati i discorsi intruduttivi, la parola è passata alle associazioni, rappresentate da Bachetti (Acli), Mauro (P.A.Ge.F.Ha.), Celani (AMIL), Corradetti (Insieme con Voi), Felicetti (Presidente del Pas). Ciascuno di loro ha esposto le problematiche che vivono nel loro lavoro. Mauro Daniele, ad esempio, ha lamentato questo continuo tagliar fondi nel sociale, non permettendo di fatto di poter lavorare con serenità. Corradetti ha esposto come, finchè ha avuto il sostegno di una Fondazione ha potuto continuare la propria opera, terminata quella collaborazione non ha potuto proseguire. Lo stesso militante di Italia Viva, Tonino Capriotti, ha avuto modo di raccontare come il mondo della sordità venga spesso descritto in maniera uniforme, narrazione che non trova riscontro nella realtà.

La risposta della Bonetti

Il ministro ha preso così la parola, rispondendo ai punti sollevati. “Questo tempo da costruire ci deve vedere diversi. Gli effetti non saranno leggeri se non avremo questo approccio nuovo. Il Covid ci ha mostrato che i poli opposti non funzionano più, un virus ha fatto saltare tutto. Il tema dell’educazione non può più essere considerato come assoluto, ha intersecato molti altri settori. La quarantena ci ha mostrato, ad esempio, come le case non siano più spazi adeguati per vivere. Ce ne siamo accorti a causa del tempo che vi abbiamo dovuto trascorrere. Le comunità devono essere rincondotte ad un tema d’unità ed all’umanità. Le famiglie, durante il lock down, sono stati degli snodi cruciali e di tenuta sociale. Abbiamo una grande sfida davanti, dovrà essere affrontata facendo rete tra le varie realtà. Il Terzo settore, la cooperazione sociale saranno gli strumenti per creare connessioni con la società. Il Covid ci ha messo nella condizione di dover usare i soldi del futuro, questo ci mette davanti la scelta di vederli e trattarli come un’ipoteca o come un investimento. Ciascuna scelta che faremo oggi dovrà esser balsamo per il presente, ma dovrà tener conto anche del futuro. Dobbiamo proiettarci in avanti.”

La Bonetti ha anche avuto modo di evidenziare come sia cruciale il tema della “denatalità” – “mai così basso” -, il “Family Act” è un legge che investe nelle famiglie, integrandole in un sistema comunitario. “Ciascuno di noi è chiamato a dare compimento a dei livelli di sussidiarietà, costruendo un progetto unitario. Il Terzo settore contribuisce, non partecipa. Il tutto andrà pensato tutelando i diritti fondamentali, con il cittadino che dovrà avere sia diritti che responsabilità.”

In tutto questo, secondo la politica mantovana, “la scuola rappresenta il percorso più alto di cittadinanza”.

 

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