Il nuovo Questore Cesareo: «Più controlli sui luoghi di lavoro»

ASCOLI- Da pochi giorni si è insediato il nuovo Questore di Ascoli. E’ Alessio Cesareo, proveniente dalla Questura di Prato e che ha preso il posto di Paolo Pomponio diventato Direttore del servizio di Polizia stradale a Roma.

«Questa provincia è priva di fenomeni emergenti delinquenziali ed è un merito che va ascritto alla popolazione e alle amministrazioni che ci sono qui. Cercheremo con le altre forze dell’ordine di portare avanti un’efficacia azione preventiva per contrastare i reati predatori e le questioni legate all’immigrazioni, prevenendo sacche di illegalità sulle quali è difficile esercitare un controllo» dice il Questore «Renderemo efficaci gli strumenti a disposizione e attueremo dei controlli a largo raggio per il contrasto del lavoro illegale nei vari settori per tutelare meglio l’economia locale” spiega “Il Dipartimento ci ha detto di seguire questi fenomeni insieme a tutte le forze di polizia» dice Cesareo.

«L’incremento di casi positivi è evidente ma la situazione è sotto controllo, visto che i fenomeni sono riconducibili a fenomeni legati all’ambito familiare e scolastico» prosegue Cesareo «Non ci sono cluster d’importazione come qualche mese fa. In questi giorni il Ministero ha inteso normalizzare l’attività di controllo che comprendono anche quelli anti Covid. Ci concentreremo anche su mercati e sagre che sono meritevoli di tutela. Sulle aree urbane di Ascoli e San Benedetto saremo molto attenti nell’evitare assembramenti »spiega il Questore

“Da parte dei cittadini c’è una certa tendenza al rispetto delle norme. Abbiamo effettuato qualche sanzione verso i giovani che, purtroppo, stanno diventando la fascia più colpita dal virus. Le sanzioni che applichiamo servono per far capire che bisogna seguire le regole e  su questo faremo opera di sensibilizzazione» spiega il Questore «La Polizia Locale opererà insieme a noi in queste iniziative»

E infine «Vengo da Prato che è stato un banco di prova non indifferente, in un territorio che ospita 120 etnie sopratutto cinese ma anche irregolari e dove c’erano altri problemi. Questa è una realtà totalmente differente» conclude.«

 

 

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