Il pagellone dell’Ascoli, la difesa: Lanni il migliore per distacco

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La stagione 2015/16 dell’Ascoli è terminata ed è già tempo di bilanci.

Arriva il ‘pagellone’ dei bianconeri.

Si parte quest’oggi con i voti dei difensori, domani sarà invece la volta di quelli dei centrocampisti. Poi via con gli attaccanti e infine con gli allenatori.

 

La difesa

 

LANNI  8: E’ in assoluto il migliore della difesa, come lo era stato lo scorso anno in Lega Pro (guarda qui). I gol subiti (48) sono tantissimi, ma il portierone bianconero ha salvato la baracca più e più volte nel corso del campionato. Senza di lui, le reti incassate sarebbero sicuramente state molte di più. Pochissimi i match al di sotto della sufficienza, l’Ascoli dovrà resistere all’interesse di squadre molto blasonate e ripartire da lui per la prossima stagione. Saracinesca.

SVEDKAUSKAS 5,5: Nove apparizioni per il vice-Lanni e 16 reti incassate, quasi due a partita. Da dimenticare l’esordio col Cagliari e l’ultima gara con l’Entella, 7 gol subiti in questi due match con interventi sciagurati da parte del giovane lituano. Nel mezzo prestazioni sicuramente non eccelse, ma con Sved tra i pali l’Ascoli ha stoppato sullo 0-0 il Trapani e sconfitto Ternana (1-0), Livorno (1-3) e Spezia (3-0). Deve crescere soprattutto dal punto di vista mentale. Insicuro.

RAGNI  SV: Neppure una presenza per il classe ’91 nato a San Benedetto del Tronto. Chissà se la società deciderà di puntare su di lui anche per il prossimo anno o darà al contrario fiducia al giovane D’Egidio. Non valutabile.

ALMICI 6: Pendolino infaticabile nella prima parte di stagione, quasi sempre titolare e punto di forza dell’out destro dei bianconeri. Nel girone di ritorno poi un lento – ma inesorabile – calo. Tanto dal punto di vista fisico quanto da quello delle prestazioni. Fuori per tutto il mese di aprile, è tornato in campo solo venerdì scorso nella decisiva sfida di La Spezia. Voto 7 fino al giro di boa, voto 5 nella seconda parte. Media 6. Sufficiente.

CANINI 6-: Discorso diametralmente opposto invece per Michele Canini. Da incubo la prima parte di campionato: Latina, Modena, Avellino, Pro Vercelli, Vicenza, Bari: tante le gare fallite dall’esperto centrale. Il ds Marroccu però decide di credere in lui nel mercato di riparazione, senza cederlo come chiesto a gran voce da molti tifosi. E il difensore ripaga la scelta. Testa bassa, lavoro e mai una parola fuori posto: è lui a prendere per mano la retroguardia bianconera nel rush finale di campionato. Il finale in crescendo lo ha risollevato, ma la prima parte di stagione non gli vale la piena sufficienza. Diesel.

CINAGLIA 6: Uno dei tre difensori ad andare in gol in quest’anno davvero avaro di marcature per il pacchetto arretrato (gli altri due sono stati Milanovic contro il Vicenza e Pecorini a Terni). Impiegato tanto come terzino destro quanto come difensore centrale (un’apparizione anche a sinistra a dirla tutta), il classe ’94 ha inizialmente faticato a trovare la giusta confidenza con la categoria. Le qualità di questo giovane però sono uscite alla lunga, quando ha potuto giocare con continuità sentendo la fiducia del mister. Può e deve migliorare, ma nel complesso ha disputato un’annata positiva. Idoneo.

DEL FABRO 5,5: Difficile da valutare l’annata di Dario Del Fabro. Il centrale sardo ha sicuramente grandi qualità, ma le sole dieci presenze stagionali (appena sette da titolare) non giocano a suo favore. Il giovane difensore ha comunque dimostrato affidabilità quando è stato chiamato in causa, ma negli ultimi due mesi e mezzo non è mai sceso in campo. Da rivedere.

DIMARCO 6,5: Molto positiva la stagione di Federico Dimarco. Arrivato nel mercato di gennaio grazie a un’ottima intuizione del ds Marroccu, ha preso possesso della corsia mancina nella gara col Latina e non l’ha più mollata. In fase difensiva deve crescere, in quella offensiva ha dimostrato di poter dire la sua (ben 4 gli assist – tutti decisivi). Sarebbe interessate sapere quanti chilometri ha macinato dall’arrivo nel Piceno. Per essere un ragazzo che deve ancora compiere 19 anni, il futuro è tutto dalla sua parte. Motorino.

IOTTI SV: Neppure una presenza per il classe ’95 arrivato dall’Elche Ilicitano. Se ne dice un gran bene, peccato non averlo potuto osservare più da vicino. Non valutabile.

MENGONI 6: Doveva essere il leader che era stato lo scorso anno in Lega Pro, invece l’entrata killer alla prima giornata contro il Lanciano gli costa espulsione e mezza esclusione dalla squadra allora allenata da Petrone. Con l’arrivo di Mangia torna in campo con maggior frequenza, ma da febbraio a maggio resta di nuovo fuori per infortunio. Non si tira indietro però nel rush finale di stagione: il siparietto con mister Mangia che gli urla contro a Terni per essere andato a esultare al gol di Cacia invece che prepararsi alla sostituzione resterà nelle sliding doors della stagione. Sempre pronto.

MILANOVIC 6,5: Se insieme a Jantko e Cacia è il bianconero più utilizzato in assoluto in stagione (34 partite) un motivo dovrà pur esserci. Il gigante serbo tiene a galla la difesa bianconera anche nei periodi più difficili, dando prova di essere assolutamente a proprio agio nella categoria. Anche lui poi incappa in un mese da incubo, con prestazioni da mani nei capelli. Un periodo di sbandamento non può però inficiare quanto di buono fatto per tutto il resto del campionato da quello che si è dimostrato essere il fulcro della difesa bianconera. Muro.

MITREA 5,5: In pochi lo conoscevano prima di gennaio, quando si è accasato al Picchio. Molti l’avrebbero voluto rispedire al mittente dopo il disastroso esordio contro la Virtus Entella (ma in quel 4-0 tutta la squadra fece una pessima figura). Mister Mangia gli dà comunque fiducia, gioca sempre titolare ed è autore di buone prove, sfiorando anche il gol da punizione in qualche circostanza col suo mancino fatato (è in assoluto il miglior tiratore della squadra dopo l’addio di Grassi). Nell’unica gara da subentrato – contro l’Avellino – gioca 10’ e combina un disastro, regalando il rigore che vale la vittoria ai partenopei con uno sciagurato fallo di mano in area. Ancora fiducia, altre buone prestazioni e poi nuova partita horribilis contro il Trapani. Inverosimili gli alti e bassi della sua avventura nel Piceno, ma con più convinzione nelle proprie qualità e con maggior confidenza con il campionato italiano può dire la sua. Altalenante.

PECORINI 6,5: Alzi la mano chi avrebbe puntato su di lui a inizio stagione. Probabilmente in pochi. A primo impatto ha dato l’impressione di essere un giocatore poco utile alla causa, poco presente quando era in campo. In realtà ha sempre fatto il suo. E alla fine si è rivelato un’arma in più per la squadra: difensore centrale, terzino sinistro, centrocampista sinistro, terzino destro, centrocampista destro e addirittura mezz’ala. Se gli avessero chiesto di mettersi in porta o di fare l’attaccante probabilmente si sarebbe adattato anche a quei ruoli. Non avrà qualità eccelse, non sarà un giocatore fuori dalla norma. Ma non ha mai tirato indietro la gamba, incarnando alla perfezione lo spirito di chi sa di dover lottare col coltello tra i denti per la salvezza. E questo è tutto quello che si chiede a un giocatore. Bella sorpresa.

 

Domani il pagellone dell’Ascoli continuerà con la valutazione del centrocampo

 

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