Illuminazione a led, Italia Nostra: "Troppi errori nelle scelte fatte"

Non si placa la protesta relativa all’illuminazione a led in città. A far sentire la propria voce sono gli esponenti di Ascoli Piceno Italia Nostra con un comunicato a firma del presidente di sezione, Gaetano Rinaldi.

ILLUMINAZIONE NON ADEGUATA – Continuano le lamentele per l’ impianto di illuminazione a led realizzato ad Ascoli. E’ stato fatto presente a più riprese che il nuovo sistema è stato scelto per ridurre il consumo di energia elettrica, opzione cui da sempre è favorevole la nostra Associazione. Pure, a nostro parere, vanno fatte delle osservazioni. Queste riguardano, in primo luogo, l’aspetto estetico della soluzione adottata. Da questo punto di vista non sembra, infatti, che la nuova forma di illuminazione, specie nel centro storico, appaia particolarmente adeguata ai pregiati valori che lo nobilitano. Proprio per evitare questo deprecabile fenomeno, prima di effettuare l’intervento, si sarebbe dovuto elaborare un piano, facendo ricorso alle competenze di validi esperti , magari rifacendosi alle esperienze fatte in altri contesti urbani pregiati, come per esempio Venezia, e ciò sia per meglio individuare le tipologie di fari da utilizzare, sia per scegliere la qualità di luce più confacente, mettendo a confronto quella di tipo freddo, che è stata preferita, e quella di tipo caldo.

GLI ERRORI LOGISTICI – Ma l’aspetto su cui appaiono giustificate maggiori riserve riguarda le modalità di utilizzazione dei vecchi lampioni, che richiedevano la conservazione delle lampade ovali avvitate nelle preesistenti portalampade conservando altresì la precedente fascinosa integrità assicurata dalla presenza degli indispensabili vetri, che ne completavano l’armonica struttura. I vetri, invece, sono stati eliminati e al posto delle lampade ovali sono stati sistemati, nella parte alta dei lampioni, dei fari piatti che diffondono la luce direttamente verso terra, arrecando, oltre tutto, un disturbo insostenibile a chi per avventura vi rivolga lo sguardo, e non in maniera soffusa, tutto intorno alle lampade, come avveniva prima. I lampioni, privi di vetri, appaiono come dei “merli spennacchiati” e quindi hanno completamente perduto il fascino che li distingueva, fascino che naturalmente si trasmetteva su tutte le rue e i luoghi prestigiosi della città. Insomma ad Ascoli si è verificato un fenomeno opposto a quello di cui si discute animatamente a Gubbio. Qui si vuole sistemare delle vetrate sui finestroni delle famose Logge, che da secoli definiscono l’armonica immagine della città umbra, determinando la completa trasformazione di un monumento, che si inserisce in maniera perfetta nel contesto della struttura urbana medioevale di Gubbio, modificandone l’ aerea leggerezza per farla diventare un struttura pesante ed opprimente, un autentico ostacolo alla magica visione della città antica. Ciò ha determinato la naturale e giustificata opposizione di tutti i soggetti sensibili e delle Associazioni Culturali e di Tutela. Ad Ascoli, invece, si sono eliminati i vetri, che formavano un tutt’uno con i vecchi lampioni, completandone l’armonica struttura, che, priva dei vetri, viene ridotta ad una scheletrica ed inelegante mostra di paletti di ferro sovente arrugginiti. Quindi, nel caso di Gubbio l’aggiunta del vetro deturperebbe in maniera insostenibile la primitiva aerea e leggera antica costruzione, nel caso di Ascoli l’eliminazione dei vetri priva i vecchi lampioni del fascino primitivo.

CAMBIARE IN POSITIVO – Da qui la nostra critica alle scelte fatte. Quanto lamentato è la conferma dell’esigenza del preventivo coinvolgimento più ampio possibile della comunità quando si decide di effettuare interventi così delicati come sono tutti quelli che riguardano l’immagine del centro storico, partendo da quello degli Organi di Tutela e degli esperti della locale Facoltà di Architettura , per arrivare a quello degli Ordini Professionali, delle Associazioni Culturali e di Categoria, che da sempre assicurano il loro perseverante impegno per tutelare e migliorare l’immagine della città. Ora appare necessario cercare di superare , nei limiti del possibile, le criticità della nuova forma di illuminazione, chiedendo, anche se in ritardo, il consiglio e la collaborazione di esperti e il parere fondamentale degli Organi di Tutela, per ridurre o eliminare del tutto gli aspetti negativi lamentatiAd ogni buon conto la Sezione di Italia Nostra conferma la disponibilità a un confronto e alla collaborazione per superare le negatività segnalate, nello spirito che contraddistingue l’azione della nostra Associazione, che si pone come primo obiettivo quello di migliorare sempre di più l’immagine della città e del territorio per favorirne una responsabile valorizzazione sistemica che permetta di conseguire anche dei risultati economici solidi e duraturi. Confidando in un generoso riscontro, la Sezione ringrazia e porge cordiali saluti”.

Print Friendly, PDF & Email