In cinque anni nel Piceno diminuiti i prestiti a imprese e privati

Cna Fidimpresa

ASCOLI PICENO – Il coraggio di tornare a investire in un momento ancora difficile ma che proprio per questo necessita di uno scatto in avanti per agganciare una volta per tutte la tanto sospirata ripresa. E’ questo l’appello che la Cna di Ascoli e Fidimpresa Marche lanciano agli imprenditori del Piceno. “Gli strumenti per investimenti mirati e ponderati – sostiene Massimo Capriotti, direttore provinciale di Fidimpresa Marche – ci sono, a livello nazionale e soprattutto regionale. Innovazione, sostenibilità e accoglienza turistica sono i punti cardine ma finalmente anche la manifattura ha strumenti di credito interessanti e realmente a misura delle nostre piccole e medie imprese”.

“L’azione di sostegno, consulenza e guida dell’Associazione – aggiunge Francesco Balloni, direttore territoriale della Cna Picena – è un questo momento più che mai necessaria. Molte imprese hanno voglia e bisogno di investire per innovare linee di produzione o prodotti ma ovviamente, visto il perdurare degli anni bui, i timori non mancano”. Timori che, nell’analisi del Centro studi della Cna regionale delle Marche, emergono a chiare lettere proprio per quanto riguarda il credito e gli investimenti. Fra il 2011 e il 2016 i prestiti (a famiglie e imprese) nel Piceno sono scesi del 25 per cento. E, anche nel primi sei mesi del 2017 la tendenza negativa ancora non si inverte: a luglio 2017 meno 5,3 per cento rispetto a dicembre 2016.

Nel primo semestre del 2017, rileva sempre il centro studi della Cna Marche, i prestiti alle attività industriali “tengono” rispetto al continuo calo di quelli alle famiglie. Ma “tengono” senza dare ancora segnali di crescita con la prosecuzione del trend negativo proprio in settori strategici come quelli delle attività del terziario e delle costruzioni. E, per entrare nei numeri, si evidenzia che se nel 2011 le attività produttive del Piceno hanno ricevuto credito per poco più di 3 miliardi e 100mila Euro, nel 2016 la cifra erogata è stata di appena 2 miliardi e 400mila Euro“.

La sinergia fra imprese e istituti di credito – precisa Luigi Passaretti, presidente provinciale della Cna Picena – con l’azione di consulenza e garanzia di Cna e Fidimpresa, è elemento fondamentale per non restare al palo della ripresa. Dobbiamo contribuire a infondere coraggio agli imprenditori seguendoli nel loro percorso di crescita così come nella ricerca di personale qualificato grazie alle sinergie con il mondo della scuola, secondaria e universitaria”. Auspicio Cna che si deve però misurare anche con una contrazione non solo del credito ma anche con un arretramento significativo della rete bancaria nella nostra provincia. Nel 2015, infatti, i comuni del Piceno serviti da sportelli bancari erano 28, nel 2016 sono scesi a 27. Sempre nel 2015 gli sportelli bancari operativi erano 137, nel 2016 sono scesi a 132. E la crisi del sistema-banche nel Piceno ha portato anche un ulteriore danno occupazionale. Nel 2015, infatti, il settore occupava in tutta la provincia 1.318 addetti, scesi a 1.011 nel 2016. Con un pesantissimo calo del 23,3 per cento della forza lavoro, a fronte di un più contenuto e sostenibile (meno 3 per cento) registrato a livello regionale.

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