Incendio Finproject, Asur chiede un provvedimento per limitare l’uso di prodotti agricoli

ASCOLI. Ha suscitato grande preoccupazione tra la cittadinanza il grande incendio che ieri ha colpito l’azienda Finproject, in zona Campolungo. Le alte fiamme sono state viste a grande distanza e molti hanno pensato al peggio, ricordando anche episodi passati che hanno interessato altre attività industriali delle vicinanze, come il devastante rogo che interessò la Italpannelli nel marzo del 2016 e i tanti danni che quelle fiamme provocarono. Nell’aria si è subito sparso un odore fortissimo, tanto che i dipendenti dello stabilimento hanno dovuto indossare mascherine protettive.

Gli altri potenziali problemi causati da incendi che interessano materiali plastici possono compromettere sia la qualità dell’aria circostante ma anche i vicini campi di coltivazione di prodotti agricoli, ma anche gli allevamenti.  Quando c’è una grossa combustione di materie plastiche, la nube scaturita dalle fiamme può essere accompagnata da sostanze molto inquinanti contenute nelle polveri, proprio come quelle che possono essere provocate da incendi come quello della Finproject e che possono creare problematiche ambientali.  La combustione della plastica, infatti, può produrre diossina e idrocarburi policiclici aromatici. La Tetracloro-dibenzo-diossina è classificata nel gruppo 1 degli agenti cancerogeni per l’uomo, dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro, anche se la breve durata dell’incendio alla Finproject ha ridotto drasticamente la possibilità di trovarsi di fronte a grandi quantità di sostante inquinanti. Gli idrocarburi policiclici aromatici, invece, in media  possono svanire nell’arco di una giornata. Fabrizio Martelli dell’Arpam evidenzia che « Al momento, i nostri tecnici stanno ancora eseguendo dei campionamenti su vari manufatti nelle vicinanze dello stabilimento interessato dall’incendio, ma dalle nostre prime indagini, sembrerebbe che non è accaduto niente di particolarmente grave» dice Martelli, « Il merito va , senza dubbio, ai Vigili del Fuoco, che hanno spento il rogo in sole tre ore, evitando così ulteriori dispersioni di sostanze pericolose in un area più vasta. Dobbiamo inoltre verificare la quantità di materiale che è andato a fuoco e i nostri tecnici stanno anche esaminando gli effetti della ricaduta delle polveri sui terreni circostanti e sui terreni coltivati più vicini all’area colpita dall’incendio».  Anche l’Asur è impegnata nei controlli post-incendio. « Stiamo valutando la possibilità di emanare un provvedimento che potrebbe restringere temporaneamente l’utilizzo e il consumo dei prodotti agricoli a foglia larga, ma stiamo ancora esaminando  in maniera accurata il perimetro e l’area totale che interesserà il nostro provvedimento» dice Claudio Angelini dell’Asur, « Dobbiamo capire quali aree sono le più interessate dalla nube prodotta dall’incendio. Soltanto nelle prossime ore potremo avere un quadro più chiaro della situazione e agiremo di conseguenza».

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