Inchiesta Uniproject, il M5S: "Continuiamo a vigilare senza paura"

Il Movimento 5 Stelle continua a dire la sua sull’inchiesta che vede coinvolta l’azienda Uniproject.

“Grazie al portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale Peppino Giorgini, ai giornali che hanno riportato la notizia, e soprattutto alla Procura di Potenza che sta attivamente indagando, abbiamo scoperto che un’azienda operante nella nostra zona industriale, la Uniproject s.r.l. (azienda sul cui sito e all’ingresso dello stabilimento compaiono gli stemmi dell’Unione Europea, della Regione Marche e del Piceno Consind), l’amministratore delegato e il responsabile risulterebbero essere indagati/indiziati per reati legati al traffico illecito di rifiuti speciali, provenienti da stabilimenti ENI COVA di Viggiano (PZ) in Basilicata.

Da quello che è riportato (878 pagine) nell’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare del Tribunale di Potenza, si potrebbero configurare danni alla salute, all’ambiente, all’economia, in primis al settore turistico e all’agroalimentare, in prospettiva anche alla sanità, visto che i rifiuti non trattati adeguatamente (in quanto codificati con codici CER falsi) probabilmente sarebbero stati sversati sugli impianti di depurazione e quindi sul nostro fiume Tronto, sulle nostre terre, sui nostri prodotti agricoli e infine nel nostro mare. Ci auguriamo che le autorità competenti nel nostro territorio si attivino immediatamente per verificare la situazione autorizzativa ed ambientale dell’area e che mettano in atto provvedimenti che tutelino la nostra salute e il territorio, considerando anche l’anomala situazione burocratica che vede uno stabilimento trattare rifiuti “pericolosi” situato in zona a rischio esondazione E3 secondo il piano di assetto idrogeologico (PAI), operare senza procedimenti, normalmente obblighi di legge, come la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e l’AIA. Si tratta di una situazione che i nostri attivisti seguono da parecchi anni, oggetto anche di interrogazione parlamentare nel 2013 da parte dei nostri deputati alla Camera Agostinelli, Terzoni e Cecconi.

Ora c’è questa inchiesta, con ipotesi ancora più pesanti e gravi. Anche se siamo ancora a livello d’indagine, i gravissimi pericoli prefigurati dai magistrati e la stravagante situazione autorizzativa dell’azienda, a nostro avviso impongono un intervento che chiarisca la reale situazione e che possa mettere in sicurezza i Cittadini. Attraverso i nostri portavoce nei consigli comunali, in consiglio regionale, in parlamento e in Europa chiederemo inoltre conto a tutte le amministrazioni coinvolte di quanto fatto e non fatto fino ad oggi. Infine seguiremo gli aspetti politici della questione, che da un lato vedono coinvolti un ex-sindaco di Offida e una cooperativa di Reggio Emilia, e dall’altro un assenso pressoché totale dei sindaci della Vallata: sembrerebbe che fino all’ultima conferenza dei servizi sul tema di gennaio 2015, tutti i sindaci interessati dal procedimento, escluso il sindaco di Maltignano, abbiano dato parere favorevole.
Ci aspettiamo il pieno supporto di cittadini, comitati, enti competenti e rappresentanti nelle istituzioni: occorre la massima vigilanza verso questa grave problematica. E non possiamo far altro che constatare per l’ennesima volta come il lavoro di un solo nostro portavoce in Consiglio Regionale, che tra l’altro si autoriduce lo stipendio, riesca a dare informazioni ai cittadini su possibili pericoli per il nostro territorio, informazioni che i consiglieri di tutti gli altri partiti e le altre autorità competenti non hanno mai fornito”.

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