ANCONA – Nelle Marche si parla molto dialetto? Sembrerebbe di sì secondo un censimento Istat su quale tipo di linguaggio usino gli italiani nei vari contesti relazionali, come famiglia, amici ed estranei. Ma veniamo subito ai dati riferiti all’anno 2015. In famiglia solo il 35,5% dei marchigiani parla prevalentemente in italiano mentre il 16,3% prevalentemente in dialetto. In mezzo un 40 % che usa sia l’italiano che il dialetto nelle conversazioni familiari. Inoltre un 7,5% parla una lingua straniera. La media italiana è superiore per quanto riguarda l’italiano ( 45,9%) e inferiore per il dialetto (14,1%). Le regioni dove l’italiano è più frequentemente usato anche in seno alla famiglia sono la Toscana (74,9%), la Liguria (70%) e la Valle d’Aosta ( 64,1). Quelle dove il dialetto è molto diffuso sono il Trentino Alto Adige, Bolzano compresa, con il47,2% seguita dal Veneto (30,2%) e dalla Campania( 26,3%). Ma tornando alla nostra regione ecco altri indicatori rilevati in altri contesti ambientali e sociali. Quando si parla con gli amici il 38,2% di marchigiani si esprime in italiano e il 15,2% in dialetto. Il 41,4% in entrambi i modi. Con gli estranei ci si rende conto che per comunicare è necessario parlare in maniera comprensibile, ed ecco che la percentuale arriva al 77,8% di conversazioni in italiano mentre solo il 4,3% usa in questi casi il dialetto. Anche in questo caso le medie nazionali sono diverse e più favorevoli verso la lingua italiana. Infatti con gli amici il 49,6% usa prevalentemente l’italiano, e il 79,5% quando è in contatto con un estraneo. Che tipo di dialetto? Semplificando molto, gli esperti suddividono le Marche in tre spezzoni: la provincia di Pesaro/Urbino, la zona mediana della regione e il Piceno. Ognuna con al proprio interno numerose varianti, caratteristiche di ogni comune o località.