La situazione idrica del Piceno finisce su “Striscia la Notizia”


ASCOLI PICENO – Nella giornata di ieri, durante la finestra serale del programma di “Mediaset”, è andato in onda un filmato sulla situazione idrica del nostro territorio. Promotore di tale servizio è stato il comitato cittadino “Le buone acque del Pescara”, l’ente che sta svolgendo il ruolo di catalizzatore circa i disservizi idrici in città.

L’inviata di “Striscia”, Rajae Bezzaz, ha iniziato il suo approfondimento prendendo come riferimento gli eventi tellurici che hanno colpito il Centro Italia. «Dal 2016 qualcosa deve essere cambiato nelle falde acquifere sotterranee dell’Appennino e la Regione sta affrontando una crisi idrica senza precedenti – afferma nell’introduzione la Bezzaz -».

Dopo questo breve cappello, la parola è stata presa dai membri del comitato.

«E’ successo che, a causa del terremoto e delle precipitazioni scarse, il livello delle sorgenti è sceso. Questo ha causato la chiusura notturna dell’acqua in numerosi Comuni della Provincia. Di conseguenza, è stato attivato l’impianto di soccorso di Casteltrosino. Da quel momento si sono verificati molti disservizi e disagi: acqua rossa o dal sapore ferroso. Tutto ciò rende, da più di un anno, la risorsa inutilizzabile». Dice Gregorio Cappelli.

Non prima di aver raccolto la testimonianza da parte degli esercenti commerciali circa l’effetto che il calcare ha sulle stoviglie, l’inviata ha seguitato a raccoglire spunti dai cittadini.

«Noi paghiamo l’acqua – enuncia Carla Marini – come se fosse champagne, ma ci vuole coraggio a berla. Infatti non lo facciamo. Il danno ecologico con tutta la città che compra l’acqua in bottiglia? Chi la smaltisce tutta questa plastica e tutto questo danno – all’ambiente, ndr -? Senza dimenticare il danno alla salute».

«Il colore rosso è dovuto alla ruggine, idrato ferrico, che si deposita sulle tubature. Questa corrosione è accelerata dalla composizione chimica di quest’acqua di Casteltrosino. Prima  ne era completamente un’altra, era una delle migliori d’Italia». Questa la risposta alla domanda sul perché di questo colore dell’acqua da parte di Francesca Gabrielli, ex analista dell’Arpam e biologa.

La Bezzaz ha qui iniziato un escursus sul mutamento climatico e le ricadute (in negativo) che tale regime ha avuto sulle riserve idriche. Ha, poi, terminato la sua analisi con il dato dello stanziamento ministeriale di duecentotrentacinque milioni di euro per la realizzazione dell’ “Anello Acquedottistico Antisismico dei Sibillini”.

La chiosa finale è stata riservata al direttore CIIP s.p.a., Giovanni Celani. Quest’ultimo ha rimarcato come «l’acqua sia diversa, senza dubbio, perché la sorgente principale di Capodacqua è in carenza idrica e non è in grado di soddisfare il fabbisogno della città di Ascoli. I soldi promessi? Saranno utilizzati per una interconnessione tra i gestori. Cosa vuol dire? Quando ci sarà una situazione di carenza d’acqua ad Ascoli o a Fermo, i gestori più a Nord potrebbero darcela. Questo lavoro deve essere terminato entro i prossimi quindici anni. Confidiamo in un Inverno rigido che permetta alle sorgenti dei Sibillini di ricaricarsi, con neve e piogge».

 

 

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