L’allarme dei titolari delle palestre: ” Molti di noi non riusciranno a riaprire”

ASCOLI – Tra i tanti settori messi in ginocchio dalla pandemia c’è sicuramente quello delle palestre, attività che si sono adeguate secondo le richieste governative e i protocolli ma poi chiuse improvvisamente dal Dpcm del 26 ottobre.

« Le difficoltà sono tante. Tra prima e seconda ondata, siamo rimasti chiusi per molti mesi» dice Chiara Piccinini di “Phisiko”, « I nostri istruttori non stanno lavorando e la data di riapertura è ancora molto lontana. Non abbiamo certezze, ma se si riapre, servirà una valutazione concreta dei rischi che nessuno adesso può farla» dice « L’attività fisica è fondamentale per il benessere ma bisogna tenere conto delle condizioni generali e dobbiamo stare con i piedi per terra» evidenzia «Speriamo che ci sia la possibilità di vaccinare tutti: per noi sarebbe davvero una salvezza» spiega.

« Se non hai due soldi da parte, chiudi, perché le spese sono troppe» dice Massimo Anniballi di “Malibù” «Tutto questo ha creato una crisi economica che potrebbe portare le persone a non andare più in palestra. Non possiamo dare un ennesimo rimborso per i mesi non utilizzati, perché per noi equivale ad una chiusura»  spiega « Un conto è chiudere per lavori, un altro perché sei costretto a farlo».

«Le nostre sono vite distrutte e non dormiamo più la notte per questa situazione» ci dice Tiziana Gabrielli di “Fitness club”, «Ho ricevuto delle bollette dell’acqua molto salate che ho dovuto pagare, ma la situazione resta drammatica. Con quali soldi riapriamo? Da noi i distanziamenti si possono fare. Perché gli assembramenti nei supermercati e a scuola si possono fare e noi restiamo ancora chiusi?» sottolinea la titolare.

«Noi facciamo riatletizzazione, ovvero recuperare l’atleta da infortuni seri e riportarlo ad alti livelli. Purtroppo c’è un solo codice Ateco uguale per tutti e anche noi, pur facendo un lavoro diverso, abbiamo dovuto chiudere» dice Nicola Silvaggi de “L’Officina dello Sport” « I nostri parametri erano differenti rispetto ad una normale palestra ma hanno fatto di tutta l’erba un fascio».

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