L’economia del Piceno analizzata dalla Cna. Un 2018 in chiaroscuro

ASCOLI PICENO –  E’ un bilancio in chiaroscuro quello che emerge dagli studi della Cna regionale per conto della Cna di Ascoli sui parametri economici e occupazionali del 2018 nel Piceno. Cresce il numero delle imprese (+118 rispetto al 2017) in particolare nel cratere del terremoto ma preoccupa il trend dell’occupazione, che vira verso il basso visto che la provincia picena è quello dove il tasso di attività da parte delle persona in età lavorativa è il più basso in tutta la regione e il tasso di disoccupazione è il più elevato. Non mancano, però, dati positivi. Il segno “più” arriva dall’export del settore agroalimentare, che segna un +5,4% in più rispetto al 2017, mentre grandi cali riguardano i macchinari e gli apparecchi (-20%) e gli articoli farmaceutici (-14%). Nel Piceno l’aumento delle imprese attive riguarda la manifattura (+1%), i servizi avanzati (informazione e comunicazione, attività finanziarie, scientifiche) che registrano un +2,4%, mentre calano quelle relative al commercio (-1,1%) e i trasporti (-1,8%).

« Come associazione dobbiamo capire quali sono le dinamiche per ovviare ai problemi del nostro territorio. Noi faremo dii tutto per migliorare questa situazione» dice Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena « Non possiamo lasciare al caso alcuni settori vitali come l’accoglienza turistica e la ricettività, perché bisogna professionalizzare i nuovi mestieri e portare valore aggiunto al territorio. Se nell’entroterra chiudesse la Whirlpool, si perderebbero centinaia di posti. I numeri positivi riguardano le startup, che sono in aumento» dice Passaretti «  Vanno tutelate tutte le eccellenze, dal pesce del mare alle coltivazioni dell’entroterra alla tecnologia.  Anche l’aiuto ai pensionati va tutelato ulteriormente perché  il nostro compito riguarda  un progetto sociale urgente e non più rimandabile». Le altre criticità segnalate dalla Cna arrivano dalla Cittadella delle attività produttive di Arquata « Da dove ci segnalano tanti problemi perché non c’è più gente che acquista. Le imprese devono rimanere sul territorio e innovarsi ulteriormente».

Il direttore della Cna picena Francesco Balloni prevede che « Il 2019 non sarà un anno semplice. Il fatto che nascano più è un sintomo positivo che rappresenta la voglia di mettersi in gioco ma senza il giusto sostegno,  le imprese non possono proseguire la loro attività. Speriamo che il prossimo anno sia il periodo giusto per la partenza dell’area di crisi complessa». Secondo Balloni « Deve diminuire il costo del lavoro per le aziende e bisogna dare priorità ad alcuni settori come le costruzioni. Per quanto riguarda l’agroalimentare, i prodotti maggiormente apprezzati sono quelli a filiera corta e a chilometro zero. Vanno molto bene il vino, l’olio, i salumi e i formaggi. Nell’anno che sta per arrivare» dice Balloni «  Dobbiamo salvaguardare l’aspetto occupazionale, altrimenti l’economia non riparte. I progetti di filiera possono accompagnare il rilancio dell’occupazione anche riavviando le attività commerciali del centro storico di una città come Ascoli».

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