Lo spot con Neri Marcorè al Festival di Sanremo, parla il regista Cagnetti

“Ieri, durante la serata di apertura del Festival di Sanremo, 11milioni di telespettatori hanno visto uno degli spot che io e Rovero Impiglia abbiamo scritto e diretto per la Regione Marche. Questo si ripeterà ogni sera del Festival e a quanto pare la promozione turistica della nostra Regione andrà avanti fino a giugno”, il regista Giacomo Cagnetti interviene su Facebook con un commento in merito allo spot diretto insieme a Rovero Impiglia. Entrambi sono di San Benedetto del Tronto

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Ci permettiamo una doverosa precisazione – il commento di Cagnetti – visto che tutti sono celeri nella polemica ma assai lenti (o assenti) nelle smentite. Una settimana fa circolava una sterile polemica riguardo la scelta della Regione di “investire” sulla promozione turistica mandando nuovamente in onda gli spot con Neri Marcorè. Tralasciando il fatto che sono state pubblicate notizie false (addirittura si attribuiva erroneamente la regia degli spot ad Adriano Giannini) e che sono state condivise senza un’adeguata verifica, ci tenevamo a chiarire con tutti voi alcuni aspetti.

Non sappiamo se vi rendete davvero conto di quanto costerebbe una campagna di promozione turistica televisiva come quella che sta avendo la nostra Regione sulle reti nazionali. Gli spot (sono 4 nella versione da 30 secondi e 6 in quella da 15 secondi) stanno andando in onda da dicembre (anche durante la diretta televisiva di capodanno) e la promozione proseguirà fino a giugno.

Nessuna Regione potrebbe mai avere delle risorse economiche sufficienti per acquistare tutti questi spazi pubblicitari e di tale livello. Le tv ci stanno dando una mano a fronte ad una spesa davvero ridicola, e data la situazione difficile in cui si trova la nostra regione è giusto così. Tutta questa operazione oltre ad essere costata pochissimo rispetto al suo normale valore di mercato, non ha attinto un euro dalle casse regionali destinate alla ricostruzione delle zone colpite dal sisma, ma è stata finanziata da fondi europei che dovevano essere destinati alla promozione turistica.

Lo stesso Marcorè (il cui contratto di sfruttamento della propria immagine era scaduto da tempo) ha giustamente rinunciato ai diritti di immagine per la messa in onda degli spot. Per la regia invece non esistono diritti d’autore da pagare per gli spot televisivi”.

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