L’Usb proclama uno sciopero dei dipendenti della sanità pubblica

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L’USB Marche ha inoltrato il 2 novembre  scorso,  una richiesta di incontro urgente al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità sulla situazione del Servizio Sanitario Regionale e per chiedere più sanità pubblica e assunzioni stabili.

“Da allora non solo non abbiamo avuto risposta, ma la situazione sanitaria regionale è incredibilmente, ulteriormente peggiorata. I Pronto Soccorso sono saturi di pazienti in attesa su una barella e senza assistenza, gli Operatori sanitari sono esausti a causa della carenza di personale e di turni di lavoro massacranti, mentre la mancanza di organizzazione e la conseguente mancata efficace separazione fra percorsi “sporchi” e “puliti” mette a rischio la sicurezza sia dei pazienti che del personale. Centinaia sono attualmente gli Operatori Sanitari positivi al Covid” dice Usb

“Inaccettabile anche quello che sta accadendo nelle RSA delle Marche nelle quali si lasciano pazienti positivi all’interno delle strutture, con il risultato dell’allargamento del contagio tra operatori e utenti come ad esempio nella RSA di Offida, oppure si riconvertono intere strutture per pazienti Covid senza che le stesse abbiano caratteristiche idonee allo scopo.
E non si capisce il motivo per cui non si attua il piano pandemico che permetterebbe, con la separazione fra ospedali covid e ospedali no covid, di gestire e assistere meglio i pazienti covid, di non togliere servizi alla popolazione e di impedire la chiusura di interi reparti” spiega.

“C’è assoluto bisogno di assunzioni stabili, di portare a compimento il concorso per infermieri e Oss e di investire risorse economiche e umane nella sanità Pubblica Marchigiana – si ricorda che nel 2019 la ASUR ha perso 260 dipendenti solo nel comparto – e smettere di dirottare risorse pubbliche verso il privato. Tutto l’opposto di quanto fatto fino a oggi. Preme inoltre sottolineare che, oltre alle carenze di personale, di tutele e di sicurezza ai lavoratori della sanità delle Marche, da inizio pandemia, non è arrivato alcun riconoscimento economico e attualmente, solo a pochi lavoratori sono state corrisposte le indennità previste e stanziate dal governo, la quasi totalità dei lavoratori non ha percepito niente e come USB abbiamo ripetutamente chiesto che in una pandemia ancora in atto a tutti i lavoratori a contatto con l’ utenza debba essere riconosciuta l’ indennità di malattie infettive” dice Usb

“La politica sanitaria deve essere totalmente modificata con le risorse economiche integralmente dedicate alla sanità pubblica; basta appalti, basta privato convenzionato” conclude.

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