Macerie sisma, il legale della Dimensione Scavi replica ai 5 Stelle

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’azienda Dimensione Scavi replica al Meet Up 5 Stelle di San Benedetto del Tronto (LEGGI QUI) attraverso il legale difensore Gabriella Ceneri. In una nota condita di dettagli, viene ipotizzata una querela per diffamazione.
Pubblichiamo in maniera integrale la nota dell’avvocato Ceneri. “L’azienda mia assistita legge quanto comunicato alle agenzie di stampa dal Meet Up 5 stelle di San Benedetto del Tronto  ritenendolo lesivo della propria immagine e del diritto d’impresa e si riserva di proporre querela nei confronti dei responsabili e dei mandanti. In esso infatti si divulgano notizie vecchie di parecchi mesi, che vengono ripescate solo per osteggiare la ripresa delle attività della Dimensione Scavi.

Chi ha predisposto il comunicato, se è di San Benedetto e frequenta gli uffici comunali, saprà che la Dimensione Scavi, a seguito delle misurazioni delle emissioni sonore effettuate, ha foderato con pannelli fonoassorbenti l’impianto di triturazione e che questo progetto ha avuto l’approvazione dell’Asur, che lo ha ritenuto sufficiente e adeguato per contenere le emissioni di rumore sotto la soglia della tollerabilità di legge”.

Continua l’avvocato Ceneri: “Coloro che si lamentano dei rumori dovrebbero quindi chiedere la verifica delle emissioni che provengono dall’impianto dell’altra azienda, con le stesse modalità con le quali è stata chiesto e ottenuto l’accertamento su quello della Dimensione Scavi.

Perché si cita il vecchio verbale di intervento dell’Arpam del 24 ottobre 2017, parlando addirittura e falsamente di “misurazioni di inquinamento ambientale”? Dal tenore del verbale non emerge che gli ispettori dell’Arpam abbiano solo citato anche una sola volta la parola “inquinamento”. Peraltro l’ultimo controllo effettuato dall’ARPAM è del 30 marzo 2018 , dove è stato constatato che le prescrizioni sono state osservate.

Ad ogni modo l’Arpam il 24 ottobre 2017 aveva rilevato sostanzialmente solo il superamento dell’altezza e dei quantitativi dei cumuli del materiale “End of Waste”. Se la natura della segnalazione alla Procura della Repubblica, dovuta dall’ARPAM per il rilevamento del mancato rispetto delle prescrizioni quantitative del materiale End of Waste previste nel Decreto Regionale del Soggetto Attuatore Sisma di autorizzazione in deroga, venisse approfondita dal Meet Up 5 stelle, che invito a studiare un po’ di norme ambientali prima di diffondere falsità, questo scoprirebbe che l’Arpam ha attivato con tale segnalazione nei confronti della legale rappresentante dell’azienda solo la procedura contravvenzionale, prevista dal codice ambiente ex art. 256 del TUA, mentre quella citata nel comunicato riguarda i delitti contro l’ambiente. Ci si augura che si tratti di una svista e non di un atto voluto, altrimenti si tratterebbe di un ulteriore elemento che configura il dolo di danno e di diffamazione nel contenuto del comunicato”.

Anoca il legale della Dimensione Scavi: “Sulla supposta presenza di amianto nelle macerie o nel materiale prodotto poi, si parla di due accertamenti, mentre è già stato comunicato ampiamente all’opinione pubblica che gli accertamenti disposti dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno sui campioni, nel lungo periodo, sono stati molti di più, almeno altri 8, in parte anche solo sulle macerie, e che la ditta stessa procede con cadenza mensile ad effettuare le analisi sulle macerie in ingresso e sul prodotto, attraverso la società Meding Group, sua consulente, analisi ad oggi tutte negative sull’amianto.

Quanto affermato “in pompa magna ” dall’azienda, quindi, si basa su elementi concreti. Ovviamente presso il sito di raccolta della Picenambiente l’amianto in lastre, quando presente, viene censito, e smaltito secondo le norme di legge e comunque le percentuali diffuse nel comunicato, riguardo all’amianto rilevato nel predetto sito (e non presso la Dimensione Scavi, sia ben chiaro), sono pari allo 0,0000005%.

Se i 5 Stelle invocano il rispetto della normativa europea, dovrebbero conoscere anche le direttive e i regolamenti europei sul riuso, sul trattamento dei rifiuti, sui prodotti riciclati, sulla certificazione CE UNI, che sono state recepiti nel nostro ordinamento, e soprattutto l’art. 184 ter del D.lvo 152/06 e succ.mod., che qualifica il materiale End of Waste come non rifiuto e lo sottrae alla normativa sui rifiuti. Di quale inquinamento parliamo, se questo materiale è indicato anche per rinforzare gli argini dei fiumi?”.

Conclude l’avvocato Ceneri: “Infine sulle polveri: è stato già dimostrato che l’attività della Dimensione Scavi , effettuata a norma di legge, non influisce sul livello delle polveri sottili nel quartiere. La Dimensione Scavi è una società all’avanguardia nel settore, la migliore delle Marche se non del Centro Italia. E’ chiaro che la struttura operativa è stata adeguata e provvista delle necessarie strumentazioni, anche a seguito delle ispezioni eseguite dall’Arpam di AP, ma dire che la situazione adesso è come sette mesi fa è assoluta malafede”.

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