Mangialardi da “Italia Viva”: «Meglio votare i terrapiattisti che Acquaroli»


ASCOLI PICENO – Il candidato alla carica di Governatore per il centro–sinistra questa mattina è stato sotto le Cento Torri, ospite della lista a suo sostegno “Italia Viva”. Una conferenza che ha visto la presentazione dei vari candidati renziani, chiusa con le considerazioni dell’esponente politico senigalliese.

A prendere la parola e rompere il ghiaccio è stato Gianluca Pompei, coordinatore territoriale del partito: «Il nostro progetto è stato quello di mettere insieme i riformisti. Siamo felici − dice Pompei – della presenza di quelli che lo sono per eccellenza (riformisti): i socialisti. Naturalmente ci sono altre liste a nostro sostegno che condividono con noi altri due temi cari: innovazione e concretezza.»

Il politico sambenedettese è voluto tornare fortemente sulla recente gaffe – quella riguardante la sanità regionale – fatta dal candidato per il centro–destra, Francesco Acquaroli:

«Gli errori ci possono stare. La verità è che la differenza tra noi e loro sta nella cultura di governo. I candidati della destra ne sono privi. In Riviera ci sono persone che non riescono ad appaltare bandi estremamente semplici, ad esempio. Serve la capacità di realizzarle, e questa noi l’abbiamo. Abbiamo una squadra che ha molte delle competenze necessarie.»
Il coordinatore è passato poi a presentare rapidamente i candidati di “Italia Viva” per il Piceno, parlando di Davide Aliberti come del civico per eccellenza, di Eleonora Bellagamba come di una persona impegnata nello sport e nel sociale ed in grado di portare innovazione, di Maria Stella Origlia come di una professoressa in grado avere a cuore la ripresa in sicurezza nelle classi ed il tema dell’istruzione in senso più ampio, di Fabio Urbinati come il capogruppo del partito in Regione e di un profilo estremamente competente. In ultimo ha voluto ringraziare Maurizio Mangialardi perché si è messo subito a disposizione, dimostrando, al tempo stesso, un’alta qualità amministrativa.

Le parole dei candidati di “Italia Viva”

Origlia: «Ringrazio Maurizio per esser tornato ad Ascoli. Noi siamo sobri ma concreti. Ringrazio tutti coloro che si stanno spendendo per le elezioni e per la nostra Regione. Occorre un impegno straordinario per migliorare un progetto iniziato. Purtroppo il terremoto ed il Covid hanno deviato ed influito su un programma presentato alle scorse elezioni, distogliendo anche risorse economiche per farne fronte. Noi siamo qui per un atteggiamento propositivo, non “contro”. Noi studiamo i problemi e miglioriamo. Siamo favorevoli al “MES” ed al “Recovery Fund“. La nostra responsabilità sarà quella di sviluppare una progettualità su questi fondi. Noi abbiamo il coraggio di dire “sì” e di affermare cosa vogliamo per il Piceno. Rispetto alla sanità voglio dire che gli atti amministrativi sono i soli puntelli per una amministrazione. Li c’è il modo di pensare e di come fare medicina. Non ci interessa la diatriba sul nosocomio unico, vogliamo che restino i medici d’eccellenza presenti.»

Urbinati: «Ringrazio tutti per questo presidio nell’ascolano. Questa lista è la vera novità. È una lista che vuole essere innovazione e cambiamento. Chiediamo sempre ad Acquaroli cosa vuole fare e quali sono i programmi che ha in mente per la Regione. I cittadini hanno il diritto di saperlo. Sulla sanità dobbiamo avere la visione di pensare anche al futuro. L’emergenza sanitaria ha portato un sensibile aumento del debito pubblico. Il centro–sinistra ha detto cosa vuole fare, io sono due anni che sfido Piunti ad un confronto sulla sanità, ad esempio. Questo confronto deve essere leale e senza filtri. Colgo l’occasione per dire che il 12 vi sarà un incontro con Raffaella Paita, parleremo di A14.»

Bellagamba: «Sono sempre stata una sportiva, allo sport devo tutto. Ne ho sempre tratto insegnamenti importanti come il sacrificio, la costanza e la determinazione. In Regione mi piacerebbe portare il mio contributo, magari pensando a dei bandi ad hoc per ridurre l’alto numero di sedentari. Sarebbe, allo stesso modo, importante far conoscere nel nostro territorio gli atleti internazionali e nazionali. Sono anche molto attiva nel sociale, collaboro con la Caritas. Stando lì ho avuto modo di intercettare quali sono i bisogni che ciascuna famiglia ha al momento. Mi piacerebbe poter contribuire alla lotta alla povertà, facendo anche rete.»

La giovane candidata ha poi terminato la propria presentazione citando De Gasperi, affermando che questa frase rispecchia il suo sentire attuale: «Cercate di promettere un po’ meno di quello che pensate di realizzare se vinceste le elezioni.»

Aliberti: «Nel nostra città sembrano esserci sempre tanti civici, soprattutto quando si fanno vicine le elezioni amministrative. Poi, di contro, sono pronti ad appoggiarsi a partiti per farsi seguire la campagna elettorale. Noi abbiamo trovato la nostra casa nella figura di Maurizio Mangialardi. Lui ha interpretato tutti i criteri propri del civismo. Spesso sentiamo parlare di viabilità, pensiamo che qui, dopo almeno trent’anni, si è scelto di rifare una delle vie più importanti del centro. Sulla sanità dobbiamo cercare sempre di tener presenti i costi ed i benefici, senza ledere i diritti dei cittadini. Sul terremoto ci sono stati tanti ritardi, alcuni causati anche dalla Regione; però quando sento parlare di vulnerabilità degli edifici penso che la nostra amministrazione in tanti anni non è mai riuscita ad ottenere dei certificati per le nostre scuole. Sappiamo che Mangialardi potrà raccogliere le nostre istanze partecipative, guidando questa coalizione con autorevolezza.»

Le parole di Maurizio Mangialardi

«Sono orgoglio di questa lista, lo sono per temi toccati e per le competenze messe a disposizione. Dalla composizione si vede che è pensata e non è casuale. In questi giorni sto vedendo che c’è sempre uno schema che si ripete: mi attaccano Salvini e Meloni, io rigetto le loro affermazioni ed, in ultimo, rispondono i luogotenenti dei due politici. Quello che voglio dire è che non si può sempre giocare o trovare soluzione fantasiose sui problemi. Dobbiamo essere concreti. Rispetto al dibattito sulla sanità voglio dire che se non lo scardiniamo, ne verremo travolti. Sul dibattito dico che vanno guardati i numeri e se chi ci accusa lo fa con cognizione di causa. Negli anni abbiamo sempre visto la Lombardia come modello sanitario, poi non hanno retto alla pandemia perché non c’è la medicina del territorio. Lì medicina privata pesa il 46 per cento, qui solamente l’8.

L’unico modo – prosegue Mangialardi – che abbiamo per disinnescare queste obiezioni è raccontandole bene ai cittadini. Noi, rispetto ad altre Regioni, abbiam provato a difenderci dalla privatizzazione sanitaria. Come lo facciamo? Recentemente ho incontrato il Governatore dell’Emilia–Romagna, con lui abbiamo parlato di rivedere il “Balduzzi”. Come lo faremo? Useremo i soldi del Mes. Anche il termine “unico” quando si parla di nosocomi non mi piace. Io voglio ospedali nuovi, anzi, rilancio che voglio riaprire i punti di primo intervento. Non dobbiamo aver paura della coalizione di centro–destra. Meglio votare i terrapiattisti che Acquaroli. Loro (i terrapiattisti) almeno vivono nelle proprie convinzioni, nella vita accetto tutto tranne che l’inganno. E’ una cosa che non si può assecondare. Soprattutto: basta giustificazioni. Giustificazioni per la gaffe sul sistema sanitario, giustificazioni per la cena di Acquasanta… Io sono qui per le nuove generazioni. Atti amministrativi azzerati? No, ma rivedrò tutto. Avere due ospedali nel Piceno è necessario. La localizzazione del nuovo presidio è venuta nella Conferenza dei Sindaci. Hanno addirittura un atto votato all’unanimità. La ferrovia dei due mari? Lì non c’è neanche un progetto, magari ci penseremo dopo aver sistemato le nostre arterie stradali o autostradali. Quello che posso dire che non tutto deve rispondere alle esigenze di costo–opportunità.»

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