"Manifesti neofascisti abusivi", Rifondazione Comunista scrive al sindaco Piunti

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –   Rifondazione Comunista scrive all’amministrazione Piunti, a seguito della comparsa negli ultimi giorni di numerosi manifesti attribuibili ad organizzazioni neofasciste in diverse zone della città. Il circolo PRC di San Benedetto, tramite una e-mail inviata agli uffici comunali e firmata dal segretario cittadino, Matteo Cicconi, segnala agli amministratori la presenza dei suddetti manifesti.  Ecco il testo integrale della missiva inviata in Comune:

“Buongiorno,
sono Matteo Cicconi, segretario del circolo sambenedettese del Partito della Rifondazione Comunista. Vi scrivo per segnalare la presenza massiccia su tutto il territorio comunale di manifesti abusivi e scritte sui muri, con particolare riferimento a decine di manifesti apparsi in queste ultime ore e riconducibili, come pure molte scritte, a organizzazioni d’ispirazione neofascista.
Vi chiedo se e quando il Comune abbia intenzione di intervenire per porre rimedio a questa situazione, o se si è piuttosto deciso di intervenire in questi casi discrezionalmente, sulla base di pressioni della stampa o di motivazioni politiche. Non è infatti possibile che venga tollerata la proliferazione di questo genere di messaggi sui muri di San Benedetto, non solo per il danno materiale che comportano ma soprattutto per il pensiero di ispirazione fascista e razzista che veicolano.
Per questi motivi ribadisco la mia richiesta verso chi amministra la città: chi di dovere si adoperi (ora, quindi tardivamente) affinché questo tipo di propaganda scompaia dalle nostre strade, rimuovendo manifesti e scritte, come fatto – giustamente – di recente in altre occasioni, e multando i responsabili della loro diffusione, stavolta ben identificabili.
Vorrei ricordare inoltre che siamo in prossimità del 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo, un motivo ulteriore, semmai fosse necessario, affinché questo tipo di iniziative che si richiamano a quel passato inglorioso e criminale vengano giustamente stigmatizzate e punite”.
 
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