Martedì si inaugura la nuova casa di accoglienza Sant’Emidio

ASCOLI . Martedì 25 giugno sarà inaugurata la nuova casa di accoglienza Sant’Emidio. La struttura, di proprietà della Diocesi di Ascoli, è stata gravemente danneggiata dal sisma del 2016 e, grazie all’intervento del Banco Bpm, l’edificio è stato completamente rinnovato. La spesa totale dell’intervento supera il milione di euro. Nel palazzo, adiacente al Duomo di Ascoli, potranno essere ospitate persone in stato di bisogno ma anche chi per chi si trova momentaneamente in città. Tutte le stanze sono state completamente rinnovate e c’è anche un ascensore panoramico a “vuoto pneumatico” di ultima generazione. Il palazzo è stato minuziosamente riqualificato conservando, però, la sua caratterizzazione storico artistica tipica del territorio ascolano. Il numero crescente di persone con difficoltà economiche è un problema evidente per la città e questa casa di accoglienza interviene in loro aiuto.

Come spiega il Vescovo Giovanni D’Ercole, « E’ stato lavoro non facile, ma che da un punto di vista sismico,  offre la sicurezza giusta. Insieme ai sacerdoti non si voleva fare un ghetto per preti, ma un luogo di aggregazione» spiega D’Ercole, « Nella prima fase volevamo dare alloggio ai padri separati (poi sistemati in altre strutture, ndr), ma in questa struttura, oltre ad offrire l’accoglienza materiale, ci sarà anche quella spirituale ed evangelica per potersi trovare in un clima familiare. Il cambiamento più significativo è il ritrovarsi insieme che contribuisce ad una serenità, e chi verrà qui potrà trovare il supporto giusto». Il Vicario diocesano Don Emidio Rossi spiega che « Si prevede anche l’ampliamento della struttura nell’attuale struttura Casa Nazareth che sarà a disposizione a favore di chi ha problemi di ogni evenienza, momenti particolari e di bisogno di ognuno. Questa struttura è importante per la città che deve rinascere dopo il sisma ed è un segno di speranza per Ascoli»

Il direttore dei lavori Christian Rubino spiega di « Aver fatto uno studio accurato attraverso indagini conoscitive per capire il grado di danno provocato dal sisma. Siamo intervenuti sulle lesioni e sugli architravi e sono stati predisposti degli ancoraggi e realizzate scale più sicure rispetto alle precedenti. Anche i solai sono stati resi più leggeri e realizzati in legno» spiega Rubino, « Piani e coperture sono stati implementati con strutture metalliche anche grazie a fasce di carbonio per rinforzare l’intera struttura. Le mura sono state smontate e catalogate nuovamente» spiega Rubino « Abbiamo riqualificato totalmente le 6 camere con servizi che sono rimaste e c’è anche un terrazzo che sarà utilizzato nei momenti di comunità.L’ascensore  è accessibile alle persone con disabilità, che potranno usufruire dell’intero edificio». I lavori sono stati realizzati dalla ditta  di Enrico Valleriani, che spiega che si è trattato di « Una sfida, perché l’intervento è stato molto importante. La sfida è diventata poi cura dei dettagli ma tutto è frutto del lavoro di squadra».

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