“Mi si escludeva”, Pier Giorgio Giorgi contesta i dissidenti Pd

Nel partito Democratico di San Benedetto le cose non vanno meglio del resto d’Italia. Pier Giorgio Giorgi titola un post “Mi si escludeva”, citando Vasco: “Mi ricordo che sì, si escludeva per motivi che oggi fanno solo ridere. Mi ricordo che sì, si escludeva per primi quelli che facevano paura: chissà perché?”

di PIER GIORGIO GIORGI – vice segretario Partito Democratico

SAN BENEDETTO DEL TRONTO“È accaduto anche a me e, a quanto sembra, mi accade ancora. Chissà perché?  C’è un veto su di me che risale alla fase precongressuale: per qualsiasi incarico io venga proposto ci sono sempre quelle tre o quattro persone che oppongono un veto ostinato ed irremovibile tale da far saltare qualsiasi accordo raggiunto dai leader del Partito Democratico della mia città prima, e dal segretario dell’Unione comunale Edward Alfonsi poi.

Chiunque abbia seguito la cronaca politica degli ultimi mesi sa bene a cosa mi riferisco.  L’ultimo episodio riguarda la mia nomina a vicesegretario dell’Unione comunale voluta dal segretario con spirito unitario e di riconciliazione e ratificata all’unanimità dall’Assemblea disertata dai cosiddetti “dissidenti” i quali, purtroppo, agiscono nell’ombra.

Non ho mai avuto infatti il piacere di avere con loro un confronto franco e leale, alla luce del sole. Di fatto queste persone mi stanno impedendo di fare politica attiva nel partito a cui sono iscritto dalla sua fondazione e per il quale mi sono sempre speso con passione.

Nel recente passato mi sono impegnato nelle campagne elettorali per le elezioni regionali e in quelle comunali sostenendo da renziano il candidato sindaco Paolo Perazzoli e contribuendo alla stesura di una parte del programma del centrosinistra. Non so se chi mi accusa sia stato ugualmente leale in tale occasione.

Ho inoltre fatto parte del gruppo di lavoro che ha organizzato l’ultima Festa de l’Unità e con Margherita Sorge ho coordinato la campagna referendaria per il Sì. Infine sono stato incaricato dal Segretario Alfonsi di far parte della commissione che ha aggiornato il Regolamento operativo dell’Unione comunale.

L’ostracismo nei miei confronti puzza di vecchia politica, quella che a parole tutti condannano e vogliono bandire, ma che nei fatti alcuni ancora si ostinano a praticare e che ha condotto al disastro delle ultime elezioni amministrative. Una politica miope in cui ci si accanisce contro i compagni di partito favorendo in realtà gli avversari. I veti si mettono sui delinquenti e non sui militanti”.

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