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Montemonaco, tra neve e terremoto: un paese in ginocchio che però vuole rialzarsi
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Montemonaco tra sisma e neve un paese in ginocchio che però prova ancora una volta a rialzarsi, anche se le due situazioni hanno procurato immensi danni. Paesi vuoti, basta pensare che nel borgo di Vallegrascia che solitamente è stato sempre quello più numeroso, dopo il sisma del 30 ottobre sono rimasti solo in quattro.
In ginocchio anche gli agriturismi dislocati nelle frazioni. Montemonaco ha un territorio molto vasto e si trova nel bel mezzo del parco nazionale dei Sibillini. Le frazioni sono 23 e dislocate in tutto il territorio che è circondato dai Monti Sibillini con l’immenso Monte Vettore a controllare tutto dall’alto dei suoi oltre 2000 metri. Nell’immediato post emergenza neve, la situazione a Montemonaco è ancora molto difficile, nonostante le buona volontà del Comune e della protezione civile del Veneto, ci sono ancora frazioni isolate a causa della gran quantità di neve che i normali mezzi spazzaneve non riescono a rimuovere anche solo per creare un varco di accesso.
Martedì è arrivata una turbina da Bolzano che ha liberato alcune frazioni e i loro abitanti, tra questi Angela e Pietro Buratti che risiedono e gestiscono insieme alla figlia Nadia l’agriturismo le Castellare nella frazione di Colleregnone : <I miei genitori – ci racconta Nadia -, provati da due giorni senza luce, dalle forti scosse di terremoto e bloccati dalla neve, sono riusciti ad allontanarsi momentaneamente per andare in luoghi più sicuri, ma non possono abbandonare la struttura. La turbina sta continuando senza sosta il lavoro nel vasto territorio ed anche sulle strade provinciali, che sono state lasciate letteralmente abbandonate dall’inizio della forte nevicata>.
<Attualmente la strada provinciale che collega Montefortino a Montemonaco è quasi impraticabile – racconta ancora Nadia -, con mio padre ieri abbiamo deciso di tornare per accudire gli animali, ma la strada era davvero difficile da percorrere se non con mezzi speciali o jeep, abbiamo incrociato un pick-up della protezione civile che non riusciva a proseguire, i due erano senza una pala e con scarpe da ginnastica. Anche la provinciale che da Montemonaco scende al lago di Gerosa è nelle stesse condizioni. Ieri in paese è arrivato anche l’Esercito. Il desiderio per gli abitanti che si sono dovuti allontanare sarebbe quello di tornare per accudire gli animali e controllare lo stato della neve che pesa su tetti e balconi che potrebbe danneggiare ulteriormente le case già danneggiate dal terremoto, ma è difficile se non impossibile transitare con queste condizioni proibitive. Alcuni residenti che si trovavano fuori e vorrebbero raggiungere le loro abitazioni e i propri familiari, non possono farlo>.
Questa la testimonianza di chi sta vivendo sulla propria pelle la situazione di Montemonaco, un Comune che spesso i media dimenticano. Nello stesso Comune devastato dal sisma del 30 ottobre ci sono ancora frazioni inaccessibili perché zona rossa, ora la situazione è totalmente peggiora dopo questa forte nevicata, che potrebbe aver creato ulteriori danni, senza dimenticare le quattro forti scosse dei giorni scorsi.
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