No al progetto di riqualificazione di piazza Ancona

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Contestata la riqualificazione di piazza Ancona. “No alla pedonalizzazione e si cambi nome. Ancona non è un nome adatto a San Benedetto, il Comune provveda a sostituirlo”. Non piace il progetto di restyling presentato al Comune dall’architetto Paolini. E’ emerso nel corso dell’assemblea pubblica del quartiere Marina Centro presso la sala Don Bosco di via Pizzi. La presidente del quartiere Elena Piunti e la vice Miriam Liberatore hanno precisato che l’assenso alla riqualificazione era arrivato in precedenza dai residenti.
Ma nella sala Don Bosco, venerdì sera, si sono levate voci contrarie. Più determinati Federico Falaschetti e Alessandro Di Battista. Quest’ultimo ha specificato che la chiusura del sito comporterebbe anche problemi di sicurezza. “La città – ha tuonato Di Battista – ha bisogno di spazi liberi e vie di sfogo in caso di criticità: è una questione di sicurezza. La città deve essere come un albero che ha i rami protesi verso l’esterno”. Non è piaciuta neppure l’idea di riqualificarla con le sponsorizzazioni private. “Costoro investono per promuovere le loro attività”.
Il vice sindaco Andrea Assenti ha chiarito che è lecito accettare sponsor privati “considerando pure che le casse pubbliche vivono tempi duri”. Non ha però dato ulteriori indicazioni sul futuro di piazza Ancona.
Insomma, per i residenti riuniti nella sala Don Bosco piazza Ancona non è un’emergenza: ci sono altre zone del quartiere con una bassa qualità della vita, per colpa della movida molesta, buche, marciapiedi dissestati, gas di scarico a volontà e anche per attività commerciali che rendono complicata la vita ai cittadini, come il cattivo odore di una pescheria in via San Martino. Cosa è stato chiesto all’amministrazione comunale? Un progetto globale per il quartiere Marina Centro.

 

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