“No all’incarico al sottosegretario Boschi per la ricostruzione”, parte da San Benedetto la rivolta dei sindaci del cratere

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Promosso Vasco Errani, bocciata Maria Elena Boschi e i presidenti delle Regioni Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio. E’ il verdetto dei sindaci di Norcia, Teramo, Ascoli Piceno, Camerino, Arquata del Tronto, Accumoli e Tolentino pronunciato nel corso dell’iniziativa Impegno e solidarietà non vanno in vacanza ad un anno dal terremoto” promossa dal sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti d’intesa con il Dipartimento Nazionale Enti Locali di Forza Italia coordinato da Marcello Fiori. L’incontro è andato in scena nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 21 agosto, al Circolo Nautico Sambenedettese.

I sindaci hanno contestato con veemenza l’ipotesi che la gestione commissariale della ricostruzione possa essere sostituita con un trasferimento di competenze ai presidenti delle Regioni coordinati dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi.

Lapidario il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli: “Nonostante Vasco Errani sia comunista, è una persona disponibile che rispondeva sempre e risolveva i problemi. Errani sarà comunista e pure amico di Bersani, ma tanto di cappello e onore. Fa rabbrividire il solo pensiero della Boschi commissario e i quattro governatori sub commissari. Qui serve una figura che sappia come si spalano le macerie: prima di fare la scelta, il premier Gentiloni ascolti i sindaci. Il presidente Luca Ceriscioli non può fare il sub commissario, è sufficiente che abbia la delega alla sanità.  Né possono nominare sub commissario Giulio Silenzi, chiaro segno di riciclaggio politico: sarebbe uno schiaffo alla tragedia del sisma”.

L’affondo del sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci: “Un interlocutore ottimo era Errani, mentre la Regione non risponde quando chiamo. Ed era al di sopra delle parti. Se adesso pensano di dare il potere ai sub commissari le cose non funzioneranno perché bisognerà stare nelle grazie dei potenti. Nel mio piccolo griderò allo scandalo. Vogliono mettere un altro  commissario? Lo devono prendere al di sopra delle parti e soprattutto uno che ci capisce perché già si parla di ministri e ministrucoli e a me questo non va bene. Ci  vuole un commissario a tempo pieno, non possiamo stare a pensare ai ministri che fanno altre cose e quando servono non li troviamo. Poi deve essere competente.  E andrà ridimensionato il ruolo delle  Regioni, soprattutto il nostro governatore che lascia ad assessori o consiglieri del posto la città di Ascoli Piceno: politici che non guardano la gravità del terremoto, hanno altro a cui pensare”.

Il primo cittadino di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti, ha suonato la carica: “Da questo tavolo parte forte una richiesta: responsabilizzare il governo di non politicizzare il terremoto, perché sarebbe  vergognoso, ma soprattutto ribadire che questi sindaci rappresentano la forza, il contatto di tutti i giorni tra le istituzioni e i cittadini. Nessuno può dire che il sindaco non è il riferimento principale, giornaliero di quella che è l’esigenza di un territorio. Noi rappresentiamo l’Italia. Se l’Italia vuole risolvere le situazioni deve rapportarsi con i sindaci. E qui ce ne sono tanti  che hanno dimostrato di essere di valore. A Fiori affidiamo questo grido di dolore e questa grande opportunità”.

L’incontro è stato coordinato dal collega de Il Resto del Carlino Pasquale Bergamaschi.

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