Nuova vita alle macerie. Presentato il progetto Centauroos promosso dall’impresa ascolana Panichi

Presentato questa mattina negli spazi del nuovo lab all’interno del complesso industriale dell’impresa edile Panichi, nel corso dell’incontro “RIpensare, riciclare, ri-costruire. Nuova vita alle macerie”, il progetto Centauroos che l’azienda ascolana, guidata dai fratelli Stefano e Simone ha incontrato e ha deciso di abbracciare lungo il percorso della propria crescita aziendale centrata sulla sostenibilità, perseguita grazie a un costante l’impegno dedicato a ricerca, sviluppo e innovazione, impegno che ha portato Panichi a ottenere lo scorso anno, tra le prime aziende del Piceno, il riconoscimento ESG (ambiente, sociale e governance) certificato dal RINA, con uno score del 74,4%.

Ripensare, riciclare, ri-costruire è altresì la filosofia che sottende il progetto della startup fondata nel 2018 da Roberto Cognoli, Marco Galasso e Giovanni Marinelli, che, attraverso tecnologie avanzate di stampa 3D, recupera, rilavora e rigenera le macerie del cratere 2016, dando loro nuova vita in chiave di sostenibilità, territorialità, identità di comunità, nella valorizzazione della tradizione, con l’orizzonte proiettato nel futuro.

Brillante e costruttivo il confronto dei relatori che hanno offerto diversi punti di vista portando ciascuno con il proprio intervento valore aggiunto alla restituzione complessiva del progetto a una platea che ha partecipato con vivace interesse.

Un vero e proprio modello di sviluppo nella direzione della transizione ecologica quello dell’impresa Panichi che sposa una start-up innovativa favorendo il connubio tra imprenditorialità, ricerca e innovazione, perfettamente in linea con le molteplici azioni in ottica green intraprese dalla città di Ascoli, nelle parole del sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti.

A corroborarle il Commissario Guido Castelli che trova fondamentale il ruolo della cultura di impresa – di cui Panichi è un esempio virtuoso – per creare la giusta filiera che possa inserire le macerie in un processo di circolarità, sottolineando come l’approccio sperimentale che rientra appieno nella filosofia del Laboratorio Appennino centrale sia imprescindibile perché l’obiettivo è di ricostruire innovando e innovare ricostruendo.

Evidenzia l’importanza della sinergia tra università e imprese del territorio e dell’investimento di queste ultime nel finanziamento alla ricerca l’onorevole Giorgia Latini che accenna a una proposta di legge presentata in Parlamento grazie anche al sostegno del senatore Castelli per realizzare ad Ascoli un centro di ricerca che si occupi di ricostruzione.

Arriva alle nuove generazioni il messaggio del presidente di Confindustria Simone Ferraioli che dà risalto a come un progetto come Centauroos possa trasformare il dramma delle macerie del terremoto in elemento di rinascita e rigenerazione.

Parla di sostenibilità dei processi, delle scelte e degli sviluppi aziendali, Stefano Panichi che ha condiviso il progetto di Centauroos a tal punto da diventarne parte, aprendo il discorso sulle molteplici potenzialità nel campo dell’edilizia, dell’arredo urbano e del design e anticipando che già a breve sarà possibile vedere una prima realizzazione nel centro storico di Ascoli Piceno, risultato di una commessa ottenuta dal Consorzio San Domenico nell’ambito del PINQUA Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare: una panchina con un totem informativo, realizzata grazie alla collaborazione che Centauroos ha avviato con il designer Ernesto Cesario.

I fondatori di Centauroos, gli architetti Roberto Cognoli, Marco Galasso e Giovanni Marinelli entrano nei dettagli del progetto, raccontandone le ispirazioni, le logiche che ne hanno reso possibile l’elaborazione, le tecnologie impiegate, l’intento di combinare una tecnica di costruzione tradizionale con metodi di produzione avanzati, attraverso la realizzazione di una serie di elementi frutto di rilavorazione di macerie attraverso la stampa 3D modulari componibili personalizzabili assemblabili e riutilizzabili per un nuovo modo di costruire e ricostruire. Di rilievo nella progettualità dei tre la salvaguardia dell’identità territoriale e di comunità dei borghi, soprattutto quelli colpiti dagli eventi sismici del 2016.

Tra i partner tecnici, in collegamento da Eindhoven, Zeeshan Ahmed, CEO di ZAVHY, l’azienda produttrice del robot.

Totale il supporto e l’affiancamento al progetto sia da parte dell’Università degli Studi di Camerino, in particolare della Scuola di Architettura e Design UNICAM SAAD, espresso dai docenti Roberto Ruggiero e Federica Ottone e dell’Università Politecnica delle Marche con la docente Valeria Corinaldesi. È emerso con forza il concetto di filiera, filiera di risorse, filiera di materiali, filiera di testi.

Hanno arricchito il dibattito. moderato da  Manuela Cermignani, anche i contributi di Stefano Soliano, presidente ComoNext Innovation Hub, Fabio Renzi, segretario generale Fondazione Symbola e Marco Mari, presidente Green Building Council Italia. che hanno confermato sostegno al progetto, mostrando grande ammirazione e fiducia nel futuro di Centauroos.

Centauroos è una nuova prospettiva per una rigenerazione sostenibile.

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