“Nuove regole dei quartieri: colpo di mano del centrodestra”, esplode la rabbia di Isopi

valerio isopi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La modifica al regolamento dei quartieri è un colpo di mano dell’amministrazione di centrodestra”, esplode la rabbia del presidente del quartiere Sentina, Valerio Isopi. “Per protesta contro la decisione della maggioranza, alle prossime elezioni del comitato di quartiere rinuncerò a propormi per il secondo mandato da presidente”.

Tre i punti contestati: l’articolo 12 che concede massimo due mandati nella carica di presidente del quartiere, l’articolo 17 che permette di formare le cordate dei candidati, l’articolo 18  con cui viene soppressa l’elezione diretta del presidente. La delibera con le modifiche al regolamento dei quartieri verrà portata all’approvazione del Consiglio comunale sabato 30 settembre: Isopi seguirà il dibattimento in aula con molta attenzione.

Tuona il presidente del quartiere Sentina: “Con la modifica all’articolo 18 si va contro la volontà degli elettori, perché il presidente non sarà il più votato, ma verrà eletto dal consiglio direttivo, tra il settimo e il ventesimo giorno dopo le consultazioni. E questo si presta al facile complotto, perché la maggioranza del direttivo si può mettere d’accordo per estromettere chi merita di ricoprire l’incarico”.

Com’è noto, con la regola del più votato, Porto d’Ascoli Centro non riesce ad avere il comitato, in quanto Elio Core è quello che prende più voti. Core va quindi a ricoprire il ruolo di presidente e poi viene sfiduciato o fatto decadere: è successo tre volte. Sembra una regola fatta ad hoc per non fare ricandidare Core.

“Fino al 2010 – dice ancora Isopi – era in vigore il regolamento che ora si vuole reintrodurre. Io nel 2008 fui il più votato ma il direttivo non confermò la volontà popolare. Per evitare queste ingiustizie, nel 2011 l’assessore Margherita Sorge introdusse la regola del più votato. Ed ora si vuole tornare al passato. Io ho partecipato a tutti gli incontri alla Sentina dei candidati sindaco del 2016: solo Perazzoli propose quello che il centrodestra porta in Consiglio comunale”.

Isopi contesta anche l’articolo 17, che consente all’elettore di esprimere fino a due preferenze, laddove lo statuto del quartiere contempli un consiglio direttivo composto da minimo cinque elementi e massimo sette. E la possibilità di esprimere tre preferenze nei quartieri con il direttivo a nove membri.

“Con questo sistema – lamenta Isopi – i candidati si possono accordare: e l’esito delle elezioni è scritto in partenza”.

La conclusione è perentoria: “Per protesta contro queste modifiche sbagliate, non mi proporrò per il secondo mandato di presidente. Però mi candiderò a consigliere, perché voglio partecipare alla vita attiva del quartiere”.
Franco Cameli – franco.cameli@picenonews24.it

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