Ospedale, il Pd: «Dal governo attendiamo la rivisitazione del Balduzzi»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Marcia indietro sull’ospedale unico? I vertici del Pd, in considerazione dell’emergenza sanitaria appena vissuta, auspicano un cambio di rotta a livello governativo.

«Credo che la pandemia da covid ci abbia fatto capire tante carenze della nostra sanità – dice la vicepresidente di Regione Anna Casini – la necessità di una struttura nuova è chiara, ma è anche vero che bisogna tornare a pensare a un modello di gestione generale. Non solo qui, ma a livello nazionale. D’altronde anche i comuni che si erano schierati a favore dell’ospedale di vallata hanno dichiarato di voler rivedere la propria posizione».

«Dal governo ci aspettiamo nuove idee su come è meglio organizzare la sanità pubblica – aggiunge il segretario provinciale Matteo Terrani – e anche su come rivedere il decreto Balduzzi. Quel che è certo è che la sanità Picena va rafforzata, non indebolita».

Insomma, l’idea dell’ospedale unico di vallata sembra avere sempre meno sostenitori. L’emergenza ha senz’altro assestato un colpo notevole a questa visione della sanità. La divisione in due sedi del presidio di Area Vasta 5 ha favorito la separazione dei percorsi e delle competenze. La gestione della pandemia in un’unica sede ospedaliera avrebbe implicato diverse problematiche in più.

A questo punto, le due ipotesi maggiormente accreditate sono due. Da una parte, la realizzazione di un’ospedale di primo livello in zona costiera, con riqualificazione del presidio ascolano. Grossomodo, la posizione del comune di San Benedetto del Tronto e del comitato Salviamo il Madonna del Soccorso. Dall’altra, la “proposta Castelli” (e del Movimento Cinque Stelle): due plessi di primo livello, di cui uno ad Ascoli e uno a San Benedetto.

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