Ospedale, Urbinati: «Il ricorso contro la Regione? L’ho reso superfluo»

urbinati

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fabio Urbinati inizia la propria campagna elettorale come candidato di Italia Viva a sostegno di Maurizio Mangialardi. Tra i temi più attesi, quello della sanità.

«Di fatto il mio operato ha reso superfluo il ricorso intentato dal comune di San Benedetto contro la Regione». Così Fabio Urbinati davanti alla platea di Via Laberinto. «Durante l’approvazione del nuovo piano socio sanitario – spiega il renziano – ho proposto un emendamento, poi approvato come ordine del giorno, che obbliga la Regione a redigere un piano costi benefici prima di decidere per la realizzazione di un qualsiasi ospedale. In questo modo, il ricorso di San Benedetto non ha motivo di esistere. Tuttavia, al presidente Ceriscioli ho rimproverato la pubblicazione, avvenuta il 30 dicembre, di quella delibera che individuava Pagliare come sito per il nuovo ospedale».

Ma il tema sanità non si esaurisce qui. «In Regione ho scongiurato la chiusura del punto nascite – continua il capogruppo di Italia Viva – collaborando a stretto contatto con l’allora direttrice di Area Vasta, Giuletta Capocasa. Riuscimmo a portare due incubatrici al Madonna del Soccorso e i numeri sono a testimoniare la bontà dell’operazione: il 30% di nascite in più, fino al 2019. Il picco lo avemmo nel 2018, quando divenimmo secondo punto nascite della Regione Marche assieme a Macerata».

Un altro cavallo di battaglia è quello delle cure palliative. «L’anno scorso – spiega Urbinati – abbiamo portato l’hospice al Madonna del Soccorso. Penso si tratti di un gran risultato, in termini di civiltà e di cura per il fine vita».

Nell’agenda di Urbinati anche il turismo. «Le dichiarazioni di Mangialardi? Sicuramente San Benedetto rimane una città turistica, ma non grazie all’amministrazione Piunti. Questa giunta. va detto, ha delle attenuanti: soprattutto il terremoto del 2016, che ha portato a un calo delle prestazioni alberghiere pari al 72%. Quello che però si nota è l’assenza di progettazione da parte dell’ente comunale. Manca un grande evento. E capisco che per farlo sia necessario lavorare tanto, ma bisogna provarci. Soprattutto, in questi anni è mancata la collaborazione del comune con la Regione, e questo è un errore grave».

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