Parcheggio della stazione buio e insicuro: gli utenti insorgono

sottostazione ferroviaria sbt

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Serpeggia del malumore tra gli abituali avventori della stazione di San Benedetto. Chi viaggia molto, per lavoro o per studio o semplicemente per necessità, si trova a dover fare i conti con una situazione alla stazione quantomeno indesiderabile.

Il parcheggio in cui lasciare l’auto, incustodito e utilizzabile alla modica cifra di 1,50 euro all’ora, è maltenuto. E pieno di buche che si allagano alla prima pioggia. Ma, cosa peggiore di tutte, non è illuminato di notte. In questi giorni molti cittadini rinnovano l’abbonamento annuale ma poco è cambiato.

Il parcheggio della stazione, insicuro e mal frequentato di notte, quando è buio pesto incute non poco timore. Il faro dell’illuminazione non viene regolarmente acceso. E il risultato fa paura non solo ai viaggiatori ma anche a chi parcheggia l’auto per una breve sosta.

Ritrovare l’auto rigata è quasi scontato e nel buio i loschi figuri che animano la stazione di notte incutono non poco timore alle donne sole, o alle famiglie con bimbi.

“In effetti è pericoloso, come tutti i parcheggi notturni, ma non si capisce perché non funzionano le illuminazioni” si chiedono i taxisti. È vero che ci sono telecamere della Polfer di fronte ai garage, che guardano alla prima metà del parcheggio. Ma la luce non c’è.

È da tempo che la Multiservizi e la Ferrovia devono adeguare il servizio con le sbarre. E curare la pulizia perché è molto sporco. Gli agenti della Polfer, poi, sono presenti la mattina, il pomeriggio e la sera. Ma mai la notte.

Un parcheggio tenuto bene, che non si allaghi alla prima pioggia, come avviene ora, illuminato e magari transitato da qualche vigile nei momenti di punta degli arrivi dei treni, quando si trasforma in un girone infernale, potrebbe far risparmiare all’amministrazione qualche grana.

E magari permetterebbe di metterne a regime e sfruttarne le potenzialità. Che sono grandi, considerata la location a un passo dal centro città e dai principali negozi e esercizi commerciali.

Per non parlare dell’impatto sull’immagine della città che viene associata a un luogo così degradato e rimane nella testa dei visitatori come un pessimo biglietto da visita.

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