“Perchè le biblioteche sono chiuse e le librerie sono aperte?”

In base al nuovo Dpcm le biblioteche sono chiuse al pubblico, sia per quanto concerne la possibilità di andarvi a studiare, sia per quanto riguarda la possibilità di andare a prendere e restituire i libri. Una lettrice, Filomena Gagliardi, ci parla di questa strana vicenda

“L’incoerenza risiede nel fatto che invece le librerie restano aperte. Dovremmo intenderla nel senso che il libro è un bene essenziale, ma solo se lo paghiamo? Non lo è invece per tutti, a prescindere, come i beni culturali in genere? Le biblioteche svolgono un ruolo essenziale per chi deve studiare e a casa non ha spazio, ma anche per chi non può permettersi di comprare i testi” dice Filomena

“Dopo la chiusura di primavera, due biblioteche che conosco bene, perché a me vicine, si sono organizzate benissimo per la riapertura in sicurezza: sto parlando della Biblioteca comunale di San Benedetto “Giuseppe Lesca” e di quella comunale di Ascoli “Giulio Gabrielli”. In entrambe si poteva accedere solo previa prenotazione, con tanto di autocertificazione e in modo contingentato. Nelle sale lettura era garantito il distanziamento e ovunque c’erano disinfettanti per le mani e per le superfici. Mai state così sicure. All’ingresso della biblioteca di Ascoli addirittura veniva misurata la febbre (la Giulio Gabrielli comunque continua ad erogare almeno il servizio di prestito in presenza, sempre previa prenotazione) “dice.

“Quello che non capisco è perché, invece di valorizzare chi ha riaperto in sicurezza, si chiuda tutto in modo indiscriminato. Cinema, teatri, musei e biblioteche. E il diritto alla cultura? E allo studio? Se studiare è un bisogno essenziale, perché chiudere i luoghi ad esso deputati? È come se gli ospedali venissero chiusi, nonostante il diritto alla salute sia inalienabile. Come dicevo sopra, non tutti hanno case ampie con vani in cui poter studiare con tranquillità: se le biblioteche chiudono, solo chi ha un’abitazione comoda potrà studiare e migliorare il proprio futuro, gli altri no. Anche questa è disuguaglianza. E uno Stato democratico e meritocratico non può permetterselo.” prosegue

Conclude “Chi governa ci ripensi: se davvero per loro la scuola e l’istruzione sono centrali, diano un segnale e riaprano le biblioteche! Subito: diano risposta immediata all’appello proveniente dall’Associazione italiana biblioteche, di cui riporto il link. https://www.aib.it/attivita/comunicati/2020/86268- libri-essenziali-biblioteche-chiudono/

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