Piunti contro Primavera, l’indagato: “La mia piccola battaglia per la libertà”

SAN BENEDETTO – Basta con la persecuzione di Daniele Primavera: il comune archivi la sua pratica. Questo recita il testo della mozione di Tonino Capriotti e dei consiglieri di tutta la minoranza in merito alla vicenda della satira politica contestata come reato all’esponente di Rifondazione.

La vicenda assume toni inquietanti, sia perché l’autore della satira poteva essere facilmente individuato, e quindi il mistero della pagina fake a nome del sindaco Piunti attribuita a un soggetto determinato, mentre l’amministrazione ha addotto come motivazione della querela il fatto di ignorare l’identità dell’autore; sia perché il giudice di Ascoli si è già espresso in prima istanza a favore dell’innocenza di Primavera a ottobre del 2018 e Piunti si è accanito con il ricorso in appello a un anno di distanza, il 3 ottobre 2019. Oggi che la minoranza compatta presenta una mozione che diffida Piunti da qualsiasi intento persecutorio nei confronti di Primavera che sarà discussa al prossimo consiglio comunale del 30 novembre, cosa ne pensa il diretto interessato?

“Ringrazio i consiglieri comunali di opposizione per la solidarietà, non so che farà la maggioranza nel dibattito politico, non voglio intervenire, ma la ringrazio. Sul comportamento di Piunti, invece, che sostiene di non sapere che l’autore della pagina Facebook ero io, dico che è difficile da credere perché al comune hanno un reparto informatico all’avanguardia e i domini internet erano intestati a me: impossibile che il comune non lo sapesse.Se invece è successo che la querela venisse inoltrata senza interrogare nessuno del CED per verificare se era possibile indagare su chi fosse l’autore o interagire con lui, è ancora più grave, perché sono stati spesi soldi per la querela in modo dilettantistico senza prendersi nemmeno la briga di approfondire i fatti. Ora Piunti deve dire se è incapacità nel gestire la querela, allora sono dei dilettanti (era un dato pubblico, loro sostengono che non è persecuzione politica perché non sapevano che ero io) o se è stata una menzogna architettata” punta il dito Primavera.

E continua: “Successivamente alla notizia ho ricevuto una solidarietà enorme dal mondo del giornalismo, della satira, della politica, dovunque vado mi attestano stima e vicinanza, il partito ha aperto una sottoscrizione per le spese legali, e ne sono molto felice, perché l’aspetto economico mi penalizza. Ora con fiducia nella Magistratura aspetto, sicuro che è solo un esborso di soldi per l’amministrazione, e per lo Stato che persegue queste questioni: trovo incredibile che la Procura avalli queste posizioni assurde, ma chi ha firmato se ne assume la responsabilità agli occhi della cittadinanza che può accedere agli atti”.

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