Piunti-Gabrielli: pax lontana. L’azzurro diserterà il Consiglio sul rendiconto

Consiglieri Pignotti e Gabrielli

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Non dimentico il danno causato a FI con la revoca al sottoscritto della carica di presidente del Consiglio, ma mi pongo in un atteggiamento di disponibilità, fermo restando che sarò attento al rispetto del programma di mandato da parte della maggioranza. Tuttavia, il pallino ce l’ha in mano il sindaco Piunti, per cui dipende da lui proseguire sulla strada del dialogo”. Così parlò Bruno Gabrielli, ex presidente del Consiglio comunale, in dissenso con la linea dell’amministrazione Piunti da più di un anno.
Gabrielli esterna a seguito dell’incontro avuto con il primo cittadino insieme al vice presidente dell’assemblea della Regione Marche, Piero Celani, al capogruppo Valerio Pignotti e al coordinatore dei giovani azzurri delle Marche Alessio Pagliacci. Una riunione durata due ore, quella di martedì. Iniziata poco prima delle ore 19, si è protratta fino alle 21. I big Piunti e Celani stanno tentando di rimettere insieme i cocci di un partito logorato dalle divisioni interne. Il gruppo consiliare rivierasco è stato spaccato in due tronconi: Mariadele Girolami e Stefano Muzi con Piunti, Pignotti e Gabrielli sull'”Aventino”. L’apertura del dialogo tra i big ha riportato Pignotti nei ranghi, ma Gabrielli resta ancora critico. E sabato 12 maggio diserterà l’importante seduta del Consiglio comunale sul rendiconto di bilancio. Assenza tattica?
“In verità – spiega il forzista – non potrò partecipare per impegni personali. Qualora prendessi parte all’adunanza manterrei la posizione solita, con astensioni o voti contrari, per onestà nei confronti di tutti”.
Gabrielli ribadisce le convinzioni maturate prima della rottura con la maggioranza. “Il mio atteggiamento critico verso Piunti – rimarca il consigliere – non è scaturito da una reazione alla revoca della carica di presidente del Consiglio. La mia era, ed è, una posizione politica nei confronti del programma amministrativo. Non ho condiviso il project financing della piscina comunale Gregori e lo stadio Ballarin lo gestirei in un altro modo”.
E veniamo alle dolenti note: i dehors. La maggioranza accusò Gabrielli di tenere un atteggiamento da assessore, però schiacciato sulle rigide posizioni della Soprintendenza. Fu la goccia che fece traboccare il vaso. “Mi hanno buttato fuori – l’amara constatazione –  perché sostenevo gli indirizzi della Soprintendenza. Ma ora la maggioranza si è dovuta ricredere, perché condivide il nuovo regolamento sull’occupazione del suolo pubblico basato sulle norme della Soprintendenza”.

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