Porto d'Ascoli, in piazza Carraro un monumento che fa discutere
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fu inaugurata nel giugno 2015 alla presenza delle autorità civili e militari l’opera “Palermo 21:15”, realizzata dagli artisti Marisa Korzeniecki e Andrea Mancini. La creazione, donata al Comune, rappresenta una barca, un guscio che traghetta in un luogo ameno la vittima innocente della mafia Emanuela Setti Carraro, moglie del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Siamo in piazza Setti Carraro a Porto d’Ascoli: su un lato c’è l’ufficio postale, sull’altro la scuola media Cappella.
La prua della barca, in acciao, è però coperta di ruggine e con la punta acuminata: e non ci sono protezioni. Ci hanno fatto notare che la punta potrebbe essere pericolosa per chi si avvicina, considerato che il monumento si trova davanti al plesso Cappella, frequentato dai ragazzi della scuola media.
Siamo andati sul posto a scattare le foto dopo avere ricevuto la segnalazione dei lettori di San Benedetto News. Ci è perciò sembrato doveroso occuparci della vicenda. Lo facciamo per dovere di cronaca, senza mettere in discussione la creazione dell’ingegno degli artisti Marisa Korzeniecki e Andrea Mancini. Non è nel nostro stile.