Presentato il percorso di educazione civica “Ferite a morte”

Si è tenuta la conferenza stampa di presentazione alla cittadinanza del percorso di educazione civica “Ferite a morte”, promosso da Anteas, con la partecipazione del CAV di Ascoli e della Questura. Sono intervenuti il Comitato direttivo dell’Anteas di Ascoli Piceno, da sempre al fianco dei cittadini, la dottoressa Samuela Bruni del Centro Antiviolenza di Ascoli Piceno, punto di riferimento per le vittime, il Dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Polizia di Stato, Commissario Giovanni Fiorin e la professoressa Barbara Rucci che ha coordinato il Progetto. L’incontro ha permesso ai presenti di fare il punto sull’importante percorso di Educazione civica che ha visto coinvolte le classi quarte e quinte e volto a sensibilizzare le coscienze dei ragazzi e delle ragazze sul drammatico fenomeno sociale della Violenza contro le donne.

In particolare il CAV con le sue operatrici e psicologhe e gli psicologi del CUAV, hanno incentrato i propri interventi in attività volte a decostruire gli stereotipi di genere partendo proprio dalla loro conoscenza, facendo rendere conto i ragazzi di quanto siano immersi negli stereotipi, di quanto la loro vita sia condizionata da ruoli di genere maschili e femminili strutturati nel corso dei secoli, riconoscerli per poi decostruirli e insistere sul fatto che proprio questi stereotipi hanno poi portato a sviluppare le disuguaglianze all’interno delle relazioni e come da queste si generi poi la violenza. Il Commissario Fiorin ha invece sottolineato come durante i propri interventi abbia aiutato gli studenti a riconoscere quali siano i possibili segnali della prevaricazione all’interno di una relazione, ha inoltre illustrato la panoramica delle attuali leggi previste all’interno del Codice Rosso varato nel 2019 che tutela la donna, più spesso vittima, contro la violenza di genere e al tempo stesso, dal punto di vista della responsabilità, le misure di sicurezza previste in questi casi. Fondamentale in questo senso anche l’istituzione del numero 1522 da contattare in caso di violenza. Il Commissario ha inoltre richiamato l’importante istituzione dell’app YouPol, applicazione che permette all’utente di interagire con la Polizia di Stato inviando segnalazioni (video, audio, immagini e testo) relative non solo a episodi di bullismo e spaccio di sostanze stupefacenti ma, dal 2019, anche di violenza domestica. I contenuti vengono trasmessi all’ufficio di Polizia in modalità geolocalizzata e consentono di conoscere in tempo reale il luogo e i dettagli degli eventi. La vittima oltre a essere geolocalizzata dalla sala operativa può, allo stesso tempo, vedere quale sia l’ufficio di Polizia a lei più vicino. Dall’app si può chiamare direttamente il N.U.E. 112 numero Unico Europeo su base regionale, che smista le chiamate a 112 e 113. È sempre importante la chiamata al Numero di Emergenza, soprattutto nei casi di pericolo imminente, 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno, il numero è sempre attivo.

Il Commissario ha ribadito come sia importante che i ragazzi sappiano che le Istituzioni ci sono e sono al loro fianco mentre la Dirigente ha sottolineato come la Scuola ricopra un ruolo di primo piano nell’educare i ragazzi a instaurare delle relazioni sane. Dall’attuale anno scolastico l’Istituto si è infatti impegnato in una serie di iniziative e progetti volti a rafforzare le competenze di cittadinanza attiva degli studenti e a sensibilizzare la comunità scolastica nei confronti della violenza di genere. Tutti i soggetti coinvolti si sono mostrati concordi nell’indicare che per eliminare episodi di violenza e di sopraffazione sia necessario agire su tutti i livelli dalla famiglia, alla scuola, al mondo dello sport e delle associazioni, solo facendo rete e passando tutti lo stesso messaggio è possibile giungere a un reale cambiamento sociale. Si sono quindi poste le premesse per realizzare il prossimo anno un ulteriore percorso di approfondimento.

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