Quale futuro per i centri estivi? Benigni, presidente CSI provinciale: “Siamo in speranzosa ed attiva attesa”

ASCOLI PICENO -Alcuni rumors parlano di un’estensione dei voucher babysitter a queste attività, per ora nulla è deciso. La ministra Bonetti si è fatta promotrice del “piano per l’infanzia”, un progetto interministeriale al vaglio della componente tecnico-scientifica. Sono circa 800 le presenze, sparse nelle varie realtà provinciali legate al CSI, dei centri estivi piceni. Un numero di tutto rispetto. Abbiamo intervistato Antonio Benigni, presidente provinciale del Centro Sportivo Italiano. Riportiamo di seguito le sue sensazioni e le sue aspettative.

Siamo in attesa, speranzosa attesa. Attendiamo novità da parte del Governo ed eventuali aperture. Naturalmente non stiamo con le mani in mano. Ad oggi stiamo sviluppando ed attenzionando circa una decina di progetti. Noi abbiamo una spiccata vocazione sociale, è bene sempre ribadirlo. In questo periodo stiamo ricevendo moltissime telefonate, tutti vogliono sapere se riusciremo a riprendere. Il termine giusto da usare in questo momento è: inventare. Dobbiamo riuscire a creare una proposta alternativa, cercando di contemperare l’esigenza sanitaria con l’intrattenimento.

Stiamo pensando alla gestione di microgruppi, calibrando sempre la proporzione tra educatore ed utente alla fascia d’età interessata. Più il ragazzo è piccolo d’età, più vi saranno degli educatori a seguirlo.
Dicevo all’inizio che siamo in attesa perchè, ad oggi, c’è un progetto al vaglio del CTS – Comitato tecnico scientifico, ndr -. La bozza presentata ricalca molto i dettami che sono stati richiesti (ed applicati) alle aziende, ed ha una particolare attenzione soprattutto per i bambini dell’infazia (asilo). Siamo pronti anche ad operare tutte le sanificazioni. L’Esecutivo, in caso di parere favorevole alla ripresa, dovrà dirci come farlo. Tutti siamo in attesa del “come”. Siamo una realtà che da circa dieci anni organizza (o aiuta a realizzare) dei centri estivi.

In tutta la provincia abbiamo sette realtà direttamente (o con cui abbiamo un forte sodalizio) collegate con noi. D’altra parte, proviamo un attimo ad immaginare lo scenario di questa estate. Un bambino, un ragazzo, un adolescente potrebbe passare tutta la stagione estiva chiuso in casa con un nonno (o un parente prossimo) che vegli su di lui? Non ritenete che sia molto meglio cercare di dargli la possibiltà, con tutte le precauzioni, di coltivare la sua esigenza di socialità? Da ultimo, qualora il Governo dovesse aprire ai centri estivi, visto il perdurare del Covid sul territorio nazionale, avremo, nostro malgrado, delle forti ripercussioni sulle quote di partecipazione. Questo risvolto renderà molto importanti le azioni che il Governo, direttamente o tramite i Comuni, metterà in campo.”

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