Rientro a scuola, Il Pd contro Piunti: «Il posticipo? Inammissibile»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Rientro a scuola. Il Pd attacca il sindaco Piunti dopo la sua richiesta di rinviare il ritorno in classe a dopo le elezioni del 20 e 21 settembre.

«Pasqualino Piunti – dice il commissario comunale Pier Giorgio Giorgi – vorrebbe rinviare l’apertura delle scuole a dopo le elezioni, ma il danno è per i genitori dei bambini che hanno ricominciato a lavorare e che non sanno a chi lasciare i propri figli e per gli studenti che perderebbero dieci giorni di lezione dopo un anno scolastico travagliato e il nuovo che si presenta pieno di incertezze.

Sia ben chiaro: è totalmente inammissibile che la Regione Marche posticipi il ritorno a scuola perché un sindaco palesemente incapace di svolgere le proprie funzioni, il nostro, non é stato in grado di individuare otto sedi, tante ne servivano, alternative agli attuali plessi elettorali. Eppure Piunti ha avuto a disposizione risorse stanziate dalla regione e tempo, due mesi, per svolgere un compitino che altri primi cittadini molto più importanti e impegnati di lui hanno risolto in quattro e quattr’otto, vedi il sindaco di Bergamo. Scrivendo a Ceriscioli, con l’ennesima smania di protagonismo tipica dell’uomo, per chiedere il rinvio dell’apertura delle scuole, in realtà il Sindaco di San Benedetto si é coperto nuovamente di ridicolo facendo ridere tutta la regione Marche e palesando tutta la sua inconsistenza.

Piunti non doveva spremersi le meningi più di tanto, sarebbe stato sufficiente incaricare gli uffici competenti, che lui non sa gestire, di individuare le nuove sedi per i seggi elettorali oppure avrebbe potuto ascoltare i suggerimenti dell’ex segretaria del PD, Sabrina Gregori, che evidentemente conosce la città meglio di lui. Come al solito il sindaco ha fatto orecchie da mercante dimostrando una scarsa sensibilità nei confronti dei suoi concittadini in modo particolare delle giovani famiglie perché, vogliamo ricordarlo, si vota nelle scuole elementari e medie. A chi affidare i propri bambini mentre si è al lavoro? Sia che si inizi l’anno scolastico il 14 settembre sia che lo si posticipi a dopo le elezioni il problema dei genitori rimane, anzi nel secondo caso si acuisce. Le paga Piunti le baby sitter per i figli che non possono rimanere soli in casa? Un politico anche poco sensibile, ma navigato queste cose le comprende facilmente. Poi c’è anche il problema della doppia sanificazione delle scuole, all’inizio dell’anno scolastico e dopo le elezioni, che si sarebbe risolto con l’adozione delle sedi elettorali alternative suggerite dalla Gregori.

Che l’Istruzione non sia tra le priorità della destra è cosa risaputa. Tutti ricordiamo le finanziare fatte con i tagli alla Scuola, le classi pollaio volute dal Ministro Gelmini e la celeberrima affermazione di Tremonti che “con la cultura non si mangia”. Piunti in questi quattro anni ha dimostrato ampiamente che le famiglie e la Scuola non sono tra le sue priorità. Il giudizio più pesante rispetto all’operato del primo cittadino è stato espresso dai Dirigenti degli Istituti Comprensivi Nord, Centro e Sud in occasione della replica all’articolo di Antonio Prado pubblicato sul BUM di maggio. “La scuola cittadina non è stata valorizzata da un’amministrazione che ha progressivamente ed inesorabilmente ridotto i fondi che vengono a vario titolo erogati alle scuole del I ciclo, di propria competenza. Parliamo di un’amministrazione comunale che in questi anni non ha ascoltato le scuole, che addirittura non si è degnata di rispondere a diverse richieste ufficiali (rispondere qui nel senso semplice di dare un riscontro, anche se negativo), che ha disinvestito nella manutenzione degli edifici, nella progettualità delle scuole, nei sussidi, che ha parlato, tramite suoi funzionari, con le scuole in modo accusatorio, arrogante, irriverente, trattandole come un mero centro di costo. Quando non si cura, quando non si ascolta con attenzione, quando si disinveste, allora si sta marginalizzando, si sta sottraendo valore. Il messaggio, anche se non esplicito è: questa “cosa” per me vale poco”.  A proposito della manutenzione delle scuole, come non ricordare il continuo rinvio dell’adeguamento sismico della Scuola Miscia che inizierà ad anno scolastico inoltrato e con il rischio di perdere i finanziamenti regionali.

Per non parlare di come è stata gestita con sufficienza e disinteresse la questione dei centri estivi. Questo è il sindaco che ha chiesto alla Regione Marche di rinviare l’inizio dell’anno scolastico. Istruzione e famiglie sono l’ultimo dei pensieri di un primo cittadino che ama apparire e che, da quando è in carica, non ha fatto nulla per la propria città. L’ultimo episodio? Il primo giorno in cui è partita l’ordinanza con l’obbligo di indossare le mascherine dalle ore 18 in poi. Si è presentato in piazza con il codazzo composto dalla Polizia Municipale, la Croce Rossa, il fotografo e il cameraman per le riprese a redarguire i propri concittadini. Poi il nulla. Questo è Pasqualino Piunti».

«C’è da restare esterrefatti – aggiunge il commissario del circolo nord Alessandro Marini – davanti alla richiesta avanzata dal sindaco Piunti al presidente Ceriscioli di posticipare la riapertura delle scuole dopo i tanti mesi di chiusura post Covid.

I motivi sono due e molto semplici: il primo è che i rappresentanti nazionali del suo partito sono contrari alla sua ipotesi, e dunque viene da chiedersi se il sindaco Piunti ignori deliberatamente le posizioni del proprio schieramento oppure se sia contrario, nel qual caso farebbe bene a dirlo esplicitamente. Il secondo è che Piunti è lo stesso sindaco che, per motivi ancora abbastanza oscuri, ha deciso di buttare giù la vecchia scuola Curzi, eliminando di fatto uno spazio che, a conti fatti, oggi risulterebbe fondamentale per consentire un rientro razionale degli studenti a scuola.

È incredibile come il sindaco riesca a dimostrare la propria insipienza ai limiti dell’assurdo ogni volta che apre bocca. Incredibile ma, purtroppo, non imprevedibile. Per fortuna siamo arrivati ormai agli ultimi mesi del suo disastroso mandato alla guida della città».

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