Riunione in Prefettura per la Piattaforma ecologica

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La piattaforma ecologica di via Val Tiberina, nel quartiere Agraria di Porto d’Ascoli, potrebbe rischiare di prendere fuoco. Al suo interno ci sono sterpaglie e si sono depositate foglie secche portate dal vento: l’area deve essere ripulita da questo materiale che con le temperature sopra la media  stagionale può diventare infiammabile. Ma non è stato definito in maniera netta chi deve procedere all’intervento.

Dopo il sopralluogo del 28 luglio i Vigili del fuoco hanno scritto al curatore fallimentare, alla società proprietaria del terreno e al sequestratario, invitandoli a trovare una soluzione per ripulirla dalle sterpaglie. E ha dato 30 giorni per provvedere. Ma i destinatari della lettera dei Vigili del fuoco ritengono che l’incombenza non spetti a loro.

“Del possibile pericolo incendi – spiega l’assessore all’ambiente Andrea Traini – se n’è parlato questo pomeriggio, mercoledì 2 agosto, nella Prefettura di Ascoli Piceno, in presenza del prefetto, delle forze dell’ordine di altri soggetti che hanno le competenze in materia, oltre ai tre destinatari della missiva dei Vigili del fuoco”.

Il Comune di San Benedetto del Tronto era rappresentato dal vicesindaco Andrea Assenti, dall’assessore Traini e dal dirigente Germano Polidori.

“Ci sembra assurdo – lamenta Traini – che la Provincia abbia autorizzato lo stoccaggio, il titolare della licenza abbia sporcato il sito e il Comune debba pagare. Il principio è: chi sporca paga. Ma in questo caso non vale?”.

Il prefetto ha fissato un nuovo appuntamento per l’8 settembre alle ore 11.

“Faremo al più presto una lettera – dice ancora Traini – per la Società Autostrade  affinché ripulisca l’area esterna di sua competenza. Noi sistemeremo la parte esterna, che compete all’ente. Ringrazio il prefetto che si sta impegnando per affrontare e risolvere la problematica”.

Nel sito restano stoccate circa 6mila tonnellate di rifiuti non nocivi (quelli nocivi sono stati portati via dalla PicenAmbiente). Per bonificare l’area ci vuole circa un milione di euro. E c’è da verificare se oltre ai rifiuti in superficie ve ne siano altri interrati.

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