Sanità, Cgil, Cisl e Uil criticano la Regione: “Il Piceno è ancora una volta penalizzato”

ASCOLI – Cgil, Cisl e Uil hanno presentato un documento all’Asur regionale per evidenziare le problematiche del settore sanitario del Piceno, evidenziando le criticità e le soluzioni per risolverle. Molte le questioni sul tappeto illustrate dalle tre sigle sindacali.

Come spiega Barbara Nicolai, segretario provinciale Cgil, « Già lo scorso anno avevamo sottolineato che un progetto di sanità guardi al territorio piuttosto che a logiche campanilistiche. Abbiamo ribadito che qualsiasi programmazione di sanità deve partire dai dati e dall’informazione, in particolare sul personale e prestazioni» dice Nicolai, « C’è un disequilibrio qui rispetto alle altre Aree vaste sui servizi territoriali: da noi il privato convenzionato rappresenta una grossa percentuale. Il budget dell’Asur deve essere destinato alle case della salute, tenendo conto della percentuale della popolazione anziana, che sta inesorabilmente  aumentando di anno in anno» ricorda il segretario Cgil « Non dimentichiamoci delle aree interne colpite dal sisma, che necessitano un miglioramento dell’emergenza. Le risorse destinate alla prevenzione devono essere aumentate, in particolare su sicurezza nei luoghi di lavoro» spiega Nicolai «Su liste d’attesa e pronto soccorso, ci sono gravi carenze di risposta sopratutto in questo periodo di grosso flusso turistico dove la popolazione triplica. Serve personale stabile qualificato e distribuito sul territorio, stabilizzazione dei precari e investimenti perché il turnover si ripercuote sulla qualità del servizio».

Maria Teresa Ferretti, segretario provinciale della Cisl ricorda che «Bisogna pensare alle persone del territorio. Serve attenzione ai pazienti e la struttura deve lavorare adeguatamente. ma anche i medici di medicina generale devono essere maggiormente impiegati, è un elemento fondamentale: Molti stanno andando in pensione e non vengono sostituiti. Bisogna anche attirare l’attenzione degli amministratori locali e fare squadra».

«Per noi la prevenzione e la sicurezza sul lavoro è strategica, perché la ricostruzione post sisma sta procedendo» spiega Giuseppe Pacetti, segretario della Uil provinciale, « Non parliamo di cose astratte, ma di servizi essenziali e in proporzione, nel nostro territorio c’è un invecchiamento superiore della popolazione. Non tutte le famiglie possono permettersi certe spese, per non parlare delle liste d’attesa, che sono ancora sproporzionate» . Per Antonio Angelini, della Cisl San Benedetto, « La dotazione organica ha come riferimento i criteri di popolazione e chiediamo che sull’effettivo personale assunto, ci si deve basare sull’erogazione dei servizi effettuati. Il personale deve essere retribuito equamente in tutte le aree vaste e bisogna fare una sotto graduatoria che possa attingere personale in base al territorio di residenza, in modo da far lavorare qui persone del territorio» spiega Angelini, « Presto sottoporremo un documento ai Sindaci dell’Area Vasta per discutere ancora l’assetto della sanità sul territorio».

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