Sanità, "Prima l'autonomia finanziaria poi l'ospedale unico"

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “L’ospedale unico nella zona industriale di Centobuchi?”. La domanda del giornalista cade nel vuoto. Il sindaco di Ascoli Guido Castelli e il “cugino” di San Benedetto Pasqualino Piunti ragionano diverso. “Prima l’autonomia finanziaria, poi si penserà ai passi successivi”, dicono all’unisono.

Se i due principali Comuni del Piceno iniziano a dialogare, si apre la strada per rompere i campanilismi e far sentire la voce dei territori del sud delle Marche alla Regione, cioè l’ente che decide tutto sulla salute e gestisce i fondi. “Vogliamo l’Azienda Sanitaria Marche Sud, perché ci permetterà di essere indipendenti con le risorse”, insistono i “cugini” Piceni.

Insomma, se un paziente del vicino Abruzzo sceglie di curarsi al Madonna del Soccorso di San Benedetto o al Mazzoni di Ascoli, il costo della prestazione viene erogato dall’Asur Abruzzo all’Asur Marche, che poi decide in proprio cosa farne. “Invece vogliamo decidere noi come investire i soldi delle prestazioni svolte nei nostri nosocomi”.

L’ospedale unico è stato l’argomento portante del vertice tra la giunta del capoluogo e quella della città delle palme. Il progetto è in fase di elaborazione ma passeranno diversi anni prima che sia cantierabile.

Castelli ha quindi annunciato che lui e Piunti si alterneranno alla presidenza della Conferenza dei sindaci del Piceno: un anno Piunti e l’anno dopo Castelli.

 

 

Print Friendly, PDF & Email