Scuola, continua lo scontro sindaci-Regione: "E' una scelta politica superficiale"

C’è un ‘doppio’ terremoto per le scuole delle Marche. Quello dell’area del cratere, Arquata e Pescara del Tronto, Acquasanta Terme, Montegallo, dove le lezioni riprenderanno regolarmente il 15 settembre nelle tensostrutture, con la soddisfazione di sindaci, dirigenti scolastici e studenti, “perché è un segnale per ripartire”.

E quello di comuni più distanti dall’epicentro del sisma, Ascoli Piceno, Macerata, San Severino Marche, Camerino, alcuni centri del Fermano, che contano molti edifici scolastici con danni significativi e lavori di “somma urgenza” ancora in corso. Qui i sindaci hanno accolto malissimo la comunicazione dell’assessorato regionale all’Istruzione che annunciava “l’avvio regolare” dell’anno scolastico anche nelle zone terremotate. Anche se è la stessa nota a precisare: i sindaci possono firmare ordinanze di chiusura che “in base alle disposizioni nazionali consentono di considerare valido l’anno scolastico anche con meno di 200 giornate di lezione”.

“Una ‘spinta politica’ – commenta il primo cittadino di Ascoli Guido Castelli (Fi) -, che si traduce in un ‘la scuola deve iniziare, vedetevela voi'”.

“Si ha l’impressione – gli fa eco il sindaco di Macerata Romano Carancini, del Pd – che chi sta al centro, lo Stato, e il suo cardine sul territorio, la Regione, non abbiano piena consapevolezza di quello che è successo. Un mix di superficialità e arroganza. Una ricognizione seria dei danni richiede tempo, mezzi tecnici esperti. Su 20 scuole comunali, escluse quindi quelle provinciali, siamo dovuti intervenire in 17, e due le abbiamo dovute chiudere. Le riaprirò il 23, e mi ritengo fortunato. Ci sono filature, tramezzi da rifare, si devono organizzare il trasloco e i trasporti per 300 ragazzi del Convitto e 200 dell’Istituto Mestica in pochi giorni”. Ieri, racconta Carancini, “ho partecipato ad un’assemblea con 300 genitori: chiedevano certezze, sicurezza per i loro figli”.

“Sarebbe bastato qualche giorno in più, o almeno una consultazione telefonica con i sindaci dei capoluoghi, ancora una volta lasciati troppo soli”. Sempre nel Maceratese, è corsa contro il tempo per completare interventi di somma urgenza all’Its di San Severino Marche, all’Itc ‘Filelfo’ di Tolentino e nei Licei classico e scientifico di Camerino: non ci si riuscirà prima del 19 o 26 settembre. Ad Ascoli Piceno (29 i plessi comunali) Castelli tirerà le conclusioni lunedì 12, quando avrà sul tavolo tutte le certificazioni Aedes: “Mi assumerò le mie responsabilità, come noi sindaci facciamo sempre, ma dalla Regione, che ha la disponibilità del calendario scolastico, mi sarei aspettato un atteggiamento di maggiore prossimità. Soprattutto dopo che le Province e vari dirigenti scolastici avevano chiesto un rinvio di pochi giorni, anche solo per ripulire le aule dopo i lavori”.

Ma l’input di far iniziare l’anno scolastico regolarmente è venuto dal ministero dell’Istruzione: “Sì, lo so – replica Castelli – ma ho telefonato ad una collaboratrice del ministro Stefania Giannini. Mi ha spiegato che l’indicazione è riferita all’area del cratere, come è giusto che sia”. Inutile insomma “inseguire un dogma, una narrazione, stressando il sistema, e arrivando al paradosso di far coesistere lezioni e cantieri”.

[xyz-ihs snippet=”Native”][xyz-ihs snippet=”Banner-monetizzato-mobile-basso”]

Print Friendly, PDF & Email