SERVIZI A DOMICILIO Sicurezza scolastica, striscioni ad Ascoli: “D’Erasmo, un altro anno di paura?”
- POLITICA
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Redazione
- 3 Ottobre 2017
ASCOLI PICENO – “D’Erasmo, un altro anno di paura?”, così recitano gli striscioni affissi nella notte in tre istituti superiori della provincia picena. Il Blocco Studentesco torna a premere sulla questione “sicurezza” delle scuole, per la quale porta avanti la battaglia in coordinamento con i rappresentanti d’istituto della provincia.
“Un altro anno scolastico è cominciato, ma delle verifiche di vulnerabilità e dei relativi risultati non abbiamo ricevuto ancora alcuna notizia – dichiara Marchei, responsabile regionale del Blocco Studentesco, che rincara – è vergognoso che a più di un anno dal tragico sisma del 26 Agosto, sulla questione sicurezza e antisismicità degli edifici pubblici scolastici regni ancora un alone generale di silenzio e vaghezza. Gli studenti devono avere la certezza di poter assistere alle lezioni con serenità e in totale sicurezza, senza la paura che, scongiurando ogni futuro evento sismico, ci possano essere crolli sulle proprie teste”.
“La provincia e il presidente D’Erasmo hanno annunciato che entro dicembre saranno effettuate le verifiche in tutti gli istituti di competenza – continua la nota – per poi procedere con la successiva fase di messa in sicurezza degli edifici nel corso del 2018. Ammesso che sia mantenuta la parola, ciò altro non significa che vivere ulteriori nove mesi scolastici nella paura, mentre le pratiche burocratiche erano già state avviate con la ricezione di specifici fondi e per le quali vigeva l’obbligo di intervenire entro il termine ultimo di marzo 2013. Riteniamo quindi necessario domandare alla Provincia dove siano quei soldi pubblici e perché non si è agito nei tempi stabiliti”.
“Come Blocco Studentesco, annunciamo a tal proposito un corteo fissato per venerdì 13 Ottobre – conclude Marchei – lanciando un messaggio chiaro al presidente D’Erasmo e alla sua vice Bellini: la tolleranza è finita, con la salute degli studenti non si scherza“.
