Sisma, gli Ingegneri: “Per la ricostruzione non servono miracoli ma una programmazione adeguata”

ASCOLI- La situazione della ricostruzione che non decolla preoccupa anche una delle fondamentali parti in campo: gli ingegneri. Anche questi professionisti si dicono totalmente insoddisfatti della situazione e vedono un futuro non certo positivo nei mesi a venire.

« Se l’autocertificazione non va bene, i controlli che ne possono seguire possono portare problematiche ulteriori: é una complicanza non indifferente» dice il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Ascoli Stefano Babini.

«Anche nell’Ufficio Ricostruzione c’è un numero inadeguato di personale, con la ovvia conseguenza di una lentezza per ci sono  la presentazione delle pratiche. Solo ieri abbiamo ricominciato le attività lavorative dopo le feste ma i problemi sono ancora lì» dice il presidente degli ingegneri.

« Manca la programmazione nelle aree maggiormente colpite. Il commissario Farabollini, ha emanato un bando per lo studio delle faglie della zona, per capire dove sarà possibile ricostruire: è positivo, ma si tratta di un progetto che doveva essere fatto già anni fa» aggiunge Babini, « Un’altra questione riguarda il decreto sisma, una normativa che non stimola nessun passo in avanti.  Sarebbe ottimale, invece, un protocollo ideale tra il nostro ordine e l’ufficio ricostruzione per ridurre le questioni inutili ,senza integrazioni varie, anche per quanto riguarda i controlli nei cantieri per capire cosa sarà verificato. Dobbiamo accordarci e avere fiducia reciproca. Se si faranno nuove norme, non ne usciamo più» spiega Babini.

«Apriremo un confronto con la Regione e con Cesare Spuri (direttore Ufficio ricostruzione Marche, ndr) perché, secondo noi, è l’unica via che può portare ad una accelerazione. Non servono “archistar”che offrono miracoli ma piani di ricostruzione frazionati senza ricorrere a mega bandi» conclude Babini.

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