Stop alle sagre "lughe", modificato il testo unico della Regione

ANCONA – Rilascio della Scia per la somministrazione di alimenti e bevande fino un massimo di 15 giorni per le manifestazioni temporanee di particolare rilievo e non più di 7 per le altre. È una delle novità più importanti introdotte dal testo unico della legge sul commercio approvato ieri (25 maggio) dalla seconda commissione (Sviluppo economico). Le nuove disposizioni includono la modifica dell’articolo 65 – che regola il rilascio della Scia per la somministrazione di cibo e bevande durante le manifestazioni temporanee (feste, fiere, sagre, festival) – proposta dal vice capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati.

«Una modifica necessaria per mettere ordine e regolamentare in maniera uniforme la materia in tutti i Comuni – commenta Urbinati – e che ha l’obiettivo principale di tutelare il settore della ristorazione e di quelle manifestazioni che promuovono realmente i prodotti tipici del nostro territorio. Un orientamento, questo, che già altre Regioni stanno seguendo».

Cosa cambia, dunque, con la modifica? Il limite massimo di rilascio della Scia per la somministrazione di alimenti e bevande nelle manifestazioni temporanee scende da 35 giorni a 15, nel caso di eventi consolidati e radicati da più di 10 anni sul territorio regionale. Termine ristretto a 7 giorni per le manifestazioni con meno di 10 anni di anzianità.

Ecco le nuove disposizioni, alle quali il vice capogruppo spera di poter affiancare una legge ad hoc sul sostegno economico regionale agli eventi dedicati ai prodotti tipici, che recepisca la mozione dello stesso Urbinati, approvata in aula l’ottobre scorso. Il documento dà come indirizzo alla Regione Marche di erogare contributi, siano essi regionali o comunitari, solo per le manifestazioni che utilizzano non meno del 90% di prodotti tipici locali con tanto di tracciabilità della provenienza.

«Si tratterebbe – riprende Urbinati – di un ulteriore passo avanti in tema di enogastronomia. Già il nuovo testo unico regionale sul commercio approvato in commissione raggiunge risultati importanti nel disciplinare un settore fondamentale per l’economia della nostra regione. Un settore del quale fanno parte oltre 6 mila ristoranti che concorrono, oltretutto, a valorizzare la nostra offerta turistica regionale, e che occupa più di 20 mila lavoratori.

Questa modifica – prosegue il consigliere – è stata fortemente voluta anche dalle associazioni di categoria che, a dire la verità, chiedevano norme ancor più restrittive. Inoltre la nuova legge ha anche il pregio di tutelare quelle manifestazioni che realmente promuovono i prodotti tipici dei nostri territori. La Regione Marche – conclude Urbinati – ha una potenzialità enorme nell’agroalimentare e questo non può prescindere da regole serie e condivise che rispettino il lavoro di tutti».

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