Successo del convegno “Le cooperative costruiscono un mondo migliore: il mondo cooperativo in Italia, nelle Marche e nel Piceno
Se c’era bisogno di una conferma sulla vitalità e la centralità del modello cooperativo nell’economia contemporanea, questa è arrivata forte e chiara da Grottammare. Il 19 dicembre 2025, nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno Internazionale delle Cooperative, la Perla dell’Adriatico ha ospitato un evento di caratura strategica intitolato “Le cooperative costruiscono un mondo migliore: Il mondo cooperativo in Italia, nelle Marche e nel Piceno”. Organizzato dalla Fondazione Fabbrica Cultura, il convegno non si è limitato a celebrare, ma ha analizzato nel profondo il DNA di un settore che, mai come oggi, rappresenta un argine alle disuguaglianze e un motore per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. Un tavolo di alto profilo e le sinergie territoriali.
L’evento, aperto dai saluti istituzionali del Presidente della Fondazione organizzatrice Claudio Massi, del Segretario Generale della Fondazione Carisap Fabrizio Zappasodi e del Sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi, ha visto una partecipazione trasversale di altissimo livello. Un risultato reso possibile grazie alla sensibilità di partner strategici: un plauso doveroso è andato al Presidente della Fondazione Carisap, Dr. Maurizio Frascarelli, ad Ascoli Reti Gas nella persona del Geom. Giancarlo Norcini Pala e alla BCC di Ripatransone e del Fermano, rappresentata dal Direttore Generale Vito Verdecchia. I dati: il peso specifico della cooperazione Il primo panel ha offerto una fotografia nitida del settore, partendo dai numeri. Massimo Lori dell’ISTAT ha tracciato il perimetro del non profit nel 2025, mentre Alessandra Marcozzi (Smarteam) ha presentato un report esclusivo che ha declinato i dati nazionali sulla realtà marchigiana e picena, evidenziando la resilienza del tessuto cooperativo locale. Centrale il tema del credito: se Dante Torresi (Confidicoop Marche) ha illustrato l’importanza dei consorzi fidi, il Direttore Vito Verdecchia ha portato l’esempio tangibile della BCC di Ripatransone, che proprio in questo 2025 celebra i suoi 120 anni di storia (1905-2025). Un traguardo che dimostra come la finanza cooperativa, basata su mutualità e territorio, sia un modello non solo longevo, ma estremamente attuale. Le nuove frontiere: riforme e Workers Buyout Non solo storia, ma molto futuro. Nel secondo panel, il dibattito si è spostato sulla normativa.
Sara Agostini ha ricordato come la stessa Corte Costituzionale abbia rilanciato la cooperazione come “forma avanzata di impresa”, mentre in videocollegamento dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Dirigente Generale Giulio Mario Donato ha illustrato la cruciale riforma della vigilanza, necessaria per garantire trasparenza e contrastare le false cooperative. Dalla Regione Marche, il dirigente Silvano Bertini ha poi illustrato gli strumenti finanziari a supporto del settore, con un focus sui Workers Buyout (WBO), ovvero le imprese salvate dai dipendenti che si costituiscono in cooperativa: una risposta concreta alle crisi aziendali. Verso un’Europa Sociale Il cerchio si è chiuso con il terzo panel, che ha allargato lo sguardo alle politiche europee. Nonostante l’assenza fisica, il Sottosegretario al MEF Lucia Albano ha voluto inviare un messaggio scritto sul “Piano d’Azione Nazionale per l’Economia Sociale”, ribadendo l’impegno del Governo. Il dibattito finale ha visto protagoniste le associazioni di categoria (Giorgia Sordoni per Federsolidarietà, Daniele Tassi per AGCI, Francesco D’Ulizia per UN.I.COOP. e Antonio Bruni per UNCI), concordi nel ribadire che la cooperazione non è la “terza via”, ma la strada maestra per un’economia che metta al centro la persona e non solo il profitto
Redazione





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