Svem, Confidi Unico e Commissario alla ricostruzione: il credito non sarà più il problema, ecco la fideiussione che sblocca i cantieri

Una polizza fideiussoria che permette di sostenere i proprietari degli edifici dichiarati inagibili a seguito degli eventi sismici 2016/2017. “In questo modo potranno essere richieste in anticipo risorse per coprire le spese ammesse a contributo per gli interventi da effettuare”.

L’importante operazione è stata presentata nella sala Raffaello della Regione Marche dal presidente della Svem, Andrea Santori, dal senatore e commissario alla ricostruzione Guido Castelli e dal direttore del Confidi Unico, Paolo Mariani.

“Le fideiussioni – ha introdotto Santori – spesso possono bloccare l’avvio della ricostruzione. Questa operazione è frutto di un’azione condivisa con il commissario Castelli che ci ha permesso, tramite l’apertura di uffici nelle tre province più colpite dal sisma nelle Marche, di ascoltare le esigenze del territorio, dagli imprenditori ai politici fino a ogni singolo cittadino. E il problema del credito è stato uno dei principali”.

Castelli è impegnato nell’opera di velocizzazione della ricostruzione: “Il credito è una questione importante, le imprese hanno bisogno di liquidità. I primi Sal arrivano in media dopo il 30% dei lavori, per avviare un cantiere servono quindi spalle robuste. Per questo abbiamo pensato a questa soluzione, frutto di un metodo di lavoro che ha messo in rete più realtà. Diamo la possibilità di concedere alle imprese un anticipo del 30% anche a Sal zero. Una misura necessaria in questa fase resa ancora più complicata dai tassi di interesse. Non potevamo rischiare che il credito bloccasse la ricostruzione”.

La polizza fideiussoria trova così la sua garanzia grazie al lavoro di Svem e Confidi, insieme con le banche. “A volte i problemi si annidano nelle specificità. Se non si fosse intervenuto in questo modo, un granello di sabbia avrebbe complicato l’ingranaggio. Il senatore Castelli ha sbloccato un tema decennale legato alle fideiussioni. Spesso – riprende Paolo Mariani, direttore Confidi Unico, che parla a nome anche degli altri confidi – banche e Confidi si sono bloccati di fronte alla mancanza di un termine di scadenza dell’impegno. Nessun ente finanziario assume rischi a vita. E questo impediva anche l’accesso al fondo nazionale di garanzia. Ora abbiamo certezze: la fideiussione ha una durata di 12 mesi e può essere prorogata di 60 mesi o di 36 a seconda che si parli di danno grave o danno lieve”.

Castelli, Santori e Mariani hanno quindi trovato la soluzione che, stando alle prevenzioni, permetterà di riaprire un mercato oggi fermo, generando economia, lavoro e soprattutto ricostruzione. “Qui parliamo di un’azione che ha un’immediata conseguenza: ci aprono cantieri. Senza credito, troppo spesso lo si dimentica, si resta immobili. Ora i proprietari di edifici inagibili con spese ammesse al contributo, possono richiedere l’anticipo per l’avvio del cantiere grazie alla fideiussione che fa da garanzia”.

In questo modo migliorerà ancora di più l’opera di ricostruzione che il commissario straordinario Castelli ha riassunto con alcuni numeri relativi al 2023: liquidati 1,3 miliardi per ricostruzione privata, +37% sul 2022. Quattro miliardi e 3200 interventi per la ricostruzione pubblica. 500 milioni per progetti di microimpresa, investimenti innovativi, terzo settore ed economia circolare. Nuova viabilità per 1,1 miliardi.

“Quando si ascoltano i territori e si mettono insieme più soggetti, in questo caso Svem, Commissario e Confidi Unico, le soluzioni diventano possibili. Grazie a queste polizze non comprometteremo il prosieguo della ricostruzione. Il metodo è stato efficace” concludono Santori, Castelli e Mariani.

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