Tajani risponde alla lettera degli arquatani: “Continuerò a sollecitare il governo finché non interverrà”

ARQUATA – Il presidente uscente del Parlamento Europeo Antonio Tajani risponde alla lettera inviata il mese scorso da Patrizia Marano dell’associazione “Io sto con Pescara del Tronto” che denunciava lo stato di abbandono in cui si trovano le terre colpite dal sisma

“Cara Patrizia,

per chi non ha vissuto gli attimi descritti nella tua lettera, credo sia impossibile anche solo comprendere questo dramma, ma se esistono parole in grado di trasmettere almeno una parte di quelle sensazioni, credo tu le abbia trovate. Chi è sopravvissuto agli interminabili minuti del sisma, perdendo tutto, dalle vite degli affetti più cari alle mura della propria casa, ha il diritto di essere assistito dalle istituzioni in modo efficace e rapido, perché chi ha perso ogni cosa, non può perdere anche la fiducia nello Stato.

Quando nel 2017 sono stato eletto Presidente del Parlamento europeo, ho dedicato il mio mandato alle popolazioni colpite dal sisma e mi sono impegnato personalmente perché l’Unione europea aiutasse in modo concreto l’Italia a superare questa tragedia. Avevo promesso che avremmo erogato 2 miliardi di euro, ed è stato fatto. Si tratta della cifra più alta mai erogata dall’Ue a uno Stato membro per una calamità naturale e non è stato semplice ottenerla. Per facilitare l’uso di questi soldi, abbiamo anche abbassato la quota a carico dello Stato membro.

Nel corso di questi tre anni, ho continuato a visitare le zone colpite, cercando di tenere alta l’attenzione sul dramma che stanno vivendo i cittadini, ma oggi è chiaro che non è stato fatto tutto quello che si poteva fare nei tempi giusti. Lo testimoniano le tue parole, ma anche le tonnellate di macerie ancora da rimuovere. Il tempo passa e i rischi aumentano, ci sono ancora interi paesi da ricostruire e non si tratta solo di edifici, ma di un tessuto imprenditoriale che se non viene messo rapidamente nelle condizioni di ripartire, potrebbe definitivamente sparire. E sappiamo bene che il destino delle aziende locali è il destino dell’intero territorio, visto che senza il lavoro, non si tornerà mai alla normalità. Quando il mese scorso ho visitato Arquata per donare il corrispettivo economico del premio Carlo V, conferitomi dal Re Felipe VI di Spagna, ho detto che mi sarei fatto portavoce del problema e lo ribadisco anche in questa occasione: continuerò a sollecitare il governo finché non interverrà per velocizzare tutte le procedure burocratiche, spendere al più presto i fondi già disponibili e far sentire la sua presenza ai cittadini in difficoltà”

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