Terremoto, nessun sito di deposito delle macerie ad Amandola

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Definitivamente tramontata l’ipotesi di realizzare un Sito di Deposito Temporaneo (Sdt) delle macerie del terremoto ad Amandola, nella ex cava di Casa Innamorati. Il sito doveva raccogliere e trattare le macerie provenienti dalla provincia di Fermo.

Ma è venuto fuori che la quantità di macerie di quella zona è relativamente contenuta, circa 25 mila metri cubi, che saranno inviati al Sdt di Monteprandone, gestito da Picena Ambiente dove confluiscono macerie provenienti dalla provincia di Ascoli Piceno. Il sindaco di Montefortino Domenico Ciaffaroni aveva lanciato un grido d’allarme sui possibili risvolti ambientali del sito, ai confini con il suo Comune.

A Casa Innamorati, per altro, il Comune di Amandola aveva già eseguito dei lavori per preparare l’area. E, senza fare polemiche, il sindaco Adolfo Marinangeli aveva rilevato che anche il trasporto delle macerie a tanti km di distanza ha un costo ambientale.

Sarà invece realizzato a San Ginesio (Macerata) un sito ‘intermedio’, “Un polmone” secondo il capo della Protezione civile regionale David Piccinini, per le macerie del Maceratese, il cui Sdt è presso l’impianto del Cosmari. L’obiettivo è di alleggerire il flusso di macerie diretto a Tolentino, raccogliendole temporaneamente nel sito di San Ginesio che – assicura Piccinini – sarà “perfettamente isolato e in sicurezza”. Oltre a quello di Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno è già operativo il Sdt di Pescara del Tronto gestito da Hrt Bonifiche.

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