Terremoto, "Rischio ricostruzione materiale sganciata da sviluppo reale"

Un processo di separatezza della ricostruzione edilizia post terremoto dallo sviluppo reale dei territori.

E’ uno dei rischi che corrono gli 87 Comuni colpiti dal sisma corrono secondo Massimo Sargolini dell’Università di Camerino, coordinatore scientifico del progetto “Nuovi sentieri per le aree interne dell’Appennino marchigiano”, promosso dal Consiglio regionale con le quattro Università elle Marche.

L’iniziativa sarà realizzata in collaborazione con il Dipartimento di economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha curato un progetto simile per il post sisma 2012 dell”Emilia Romagna. “La ricostruzione materiale, che comunque si farà, rischia di essere sganciata dallo sviluppo reale di questi luoghi – ha detto Sargolini -, non sappiamo per chi costruiamo e se e quante persone torneranno a vivere in questi posti. Un altro rischio è quello di stare fra passato, presente e futuro, e non nella necessaria contemporaneità, pensando di ricostruire tutto com’era prima. E’ necessario lavorare in questo momento storico avendo la memoria del passato ma con la visione del futuro”.

“C’è poi il rischio, ha aggiunto Sargolini durante la presentazione del progetto, “della separatezza fra la lentezza di questi luoghi, che è parte della loro bellezza, del paesaggio, della cultura, e la velocità della globalità. La lentezza non dovrebbe rimanere chiusa, asfittica, ma agganciarsi alla possibilità di un nuovo sviluppo”.

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