Terremoto, stanziati 15 milioni per le scuole. Con la Finanziaria 4,5 miliardi per la ricostruzione

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Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, annuncia lo stanziamento di 15,6 milioni di euro per le scuole dei comuni toccati dal terremoto.

Edilizia in primo piano, con 3,5 milioni di euro stanziati per finanziare indagini diagnostiche sugli elementi strutturali e non strutturali dei solai e controsoffitti delle scuole. Più 4,1 milioni per interventi di carattere strutturale e di adeguamento a norma degli edifici scolastici più colpiti dal sisma. Altri 3,8 milioni di euro serviranno per interventi di adeguamento sismico delle scuole delle quattro regioni colpite dal sisma (fondi ex Protezione Civile).

LA RIPARTIZIONE DEI SOLDI – Sul fronte dell’offerta formativa, gli oltre 4,2 milioni assegnati saranno così ripartiti: 1,7 milioni saranno utilizzati per continuare a garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche curricolari ed extra curricolari, trasporti scolastici, allestimento e arredo delle aule e degli ambienti supplementari, libri di testo e materiale didattico anche digitale, servizi di refezione, servizi di accessibilità per alunni e studenti disabili. Con 1,6 milioni saranno finanziati interventi integrativi al Programma Nazionale “La Scuola al Centro” (apertura pomeridiana delle scuole) nelle regioni colpite dal sisma. Altri 600.000 euro saranno utilizzati per la realizzazione di progetti per ripristinare l’attività didattica ordinaria e ridurre il disagio sociale. I restanti 350.000 euro verranno impiegati per un piano di attività motorie, la partecipazione ai campionati studenteschi, ai mondiali International School Sports Federation e per l’acquisto di arredi o attrezzature per le attività sportive.

I FONDI DALLA FINANZIARIA – “Con la Finanziaria saranno messi a disposizione 4,5 miliardi per l’intera ricostruzione”. E’ uno degli elementi di novità del decreto legge sulla ricostruzione post sisma indicati dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli al Consiglio regionale delle Marche. “In passato – ha spiegato – i finanziamenti venivano stabiliti gradatamente, ci sono stati intervalli anche di tre anni, con relativi stalli per le opere di ricostruzione. In questo modo cambia la prospettiva, c’è un forte snellimento organizzativo e burocratico, non l’attesa delle risorse che condiziona l’attività burocratica, man mano che abbiamo progetti pronti, liberiamo risorse. E il coinvolgimento delle popolazioni, con assemblee sui territori, e degli ordini professionali, assicurerà trasparenza”.

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